La follia della guerra in Ucraina è smisurata. Morti, feriti, sfollati, persone in fuga dal proprio paese. Ma anche problemi economici per gli anni a venire
Le immagini degli sfollati e delle vittime del folle conflitto in Ucraina hanno fatto il giro del mondo, svelando la vera faccia di una realtà che nell’occidente “civilizzato” avevamo a lungo dimenticato. La guerra è un tritacarne da cui non escono mai dei veri vincitori, è questo a renderla così assurda. Purtroppo, la tragica assurdità del conflitto non finisce qui.
Paradossalmente, mentre in Europa e nel resto del mondo si verifica una crisi senza precedenti riguardo l’approvvigionamento di carburante, in Ucraina le due fazioni, quella che ha invaso e quella che prova a difendersi, usano ogni giorno litri e litri di carburante che avremmo tutti preferito fossero destinati a scopi più pacifici. Impossibile determinare precisamente la quantità di gasolio che sta andando bruciato per una guerra: possiamo solo farci un’idea parziale.
Il più diffuso carro armato in Ucraina utilizzato da entrambe le fazioni a giudicare dalle immagini televisive sembra essere il T-72 sovietico in diverse configurazioni. Di base, gli esemplari aggiornati di questo MBT da 45 tonnellate possono utilizzare vari tipi di carburante come gasolio, benzina e cherosene. Con un serbatoio capace di ospitare 1.200 litri di carburante, il mezzo ha un’autonomia operativa di 460 chilometri.
Se prendiamo in considerazione il carro più moderno utilizzato dai russi nel conflitto – escludiamo il T-14 armata perchè non sembra sia stato impiegato essendo disponibile in poche unità – i numeri fanno davvero paura: il carro ha un serbatoio da ben 1.600 litri di carburante e un’autonomia di appena 550 chilometri. Praticamente quella di un’utilitaria con poche decine di litri di benzina.
Carburante buttato al vento
Ora, con questi dati potete farvi un’idea parziale di quanto carburante sta venendo sprecato per una guerra che si poteva e si doveva evitare. Ma non è tutto perchè il T-72 non è l’unico mezzo da combattimento che viene utilizzato in Ucraina, naturalmente: prendiamo il BMP-3, IFV dell’esercito russo, praticamente un piccolo carro armato capace di trasportare sette militari armati nel retro.
Questo mezzo impiega un motore diesel da oltre 500 cavalli ed ha un’autonomia di appena 600 chilometri. Online non si trovano dati sulla capacità del serbatoio ma possiamo ipotizzare che non sia troppo diversa da quella di un T-72. Dall’altra parte della barricata, troviamo l’ucraino T-84 Oplot che ha un consumo quasi analogo a quello del suo principale rivale: con un serbatoio da 1.300 litri, il carro armato ha un’autonomia di appena 580 chilometri.
Anche ipotizzando che i carri ucraini siano utilizzati prevalentemente in posizione difensiva ed impieghino quindi meno carburante, rendiamoci conto della quantità di gasolio che sta andando bruciato in un conflitto durato già un mese mentre in Italia fare un pieno è diventato un lusso. Questo considerando solo i mezzi corazzati che consumano di più: immaginate le colonne di camion militari, i blindati, i fuoristrada…
La crisi in Ucraina è una tragedia sotto tutti i punti di vista: umana, sociale, economica ed ora anche ambientale. E purtroppo, la risoluzione sembra ancora lontana.