Alcuni piloti erano contrari sul gareggiare a Jeddah dopo gli attacchi missilistici arrivati vicino al circuito dallo Yemen.
The show must go on. Nonostante l’Arabia Saudita non sia esattamente il luogo più sicuro in cui stare, il gran premio di Formula 1 si disputerà regolarmente. Neppure i missili fermano la FIA e i vertici del Circus.
Nella giornata di venerdì, mentre si svolgevano le prove libere, c’è stato un attacco missilistico a un impianto petrolifero distante circa 20 chilometri dal circuito di Jeddah. Tale stabilimento è di proprietà di Aramco, colosso saudita degli idrocarburi che è anche sponsor della F1 e del team Aston Martin.
Già prima dello sbarco dei team in Arabia Saudita c’era un po’ di preoccupazione, perché dallo Yemen il gruppo ribelle degli Houthi aveva già fatto altri attacchi con missili e droni. Le autorità locali, però, hanno rassicurato tutti sul regolare e sicuro svolgimento del weekend di gara. Anche dopo l’offensiva di venerdì, la posizione non è cambiata ed è stato deciso di correre.
Formula 1, Hamilton e non solo: chi non voleva gareggiare a Jeddah
Nella serata di venerdì ci sono state diverse riunioni per decidere cosa fare. Dai vertici FIA e F1 è arrivato l’ok a correre, dopo aver ottenuto delle garanzie dalle istituzioni dell’Arabia Saudita e dagli organizzatori del gran premio. Successivamente sono stati i team principal a esprimersi favorevolmente. Ma l’ultima parola spettava ai piloti.
C’è stato un meeting durato delle ore tra tutti i driver della Formula 1. George Russell ha sostituito Sebastian Vettel, assente causa Covid, come presidente della GPDA (l’associazione dei piloti). Nelle circa tre ore e mezzo di confronto sono intervenuti anche Domenicali e Ross Brawn, i quali hanno voluto tranquillizzare tutti sul fatto che non c’erano rischi nel proseguire come da programma il weekend.
Nello specifico, c’erano cinque piloti che erano tutt’altro che convinti di correre a Jeddah senza specifiche rassicurazioni: Lewis Hamilton, Fernando Alonso, Pierre Gasly, Lance Strollo e lo stesso George Russell. È La Gazzetta dello Sport a fare i nomi di coloro che erano molto preoccupati dopo l’attacco missilistico avvenuto venerdì nelle vicinanze del circuito.
Solo verso le ore 02:30 locali, dopo che c’era stato anche un colloquio con i team principal, è arrivato il via libera dei piloti. La terza sessione di prove libere si è svolta regolarmente e poi è toccato alle Qualifiche. Si spera che non succeda nulla, ma sono tante le critiche che stanno arrivando alla F1 per quello che sta succedendo.