Il dottor Bernardo Sanchez Dalmau spiega cos’è la diplopia, le cause e i rimedi. Per Marc Marquez è l’inizio di un nuovo incubo.
A distanza di cinque mesi Marc Marquez soffre nuovamente di diplopia, un disturbo visivo che già lo aveva colpito nel 2011 e per cui aveva subito un intervento chirurgico per correggere una paralisi del muscolo obliquo superiore. L’incidente rimediato domenica 20 marzo nel warm-up a Mandalika ha fatto riemergere un problema che resta e resterà sempre in agguato in caso di cadute violente.
Subito la caduta alla curva 7 il fenomeno di Cervera era apparso barcollante, ma si temeva per conseguenze cerebrali. Fortunatamente tutti gli accertamenti svolti al centro medico del circuito indonesiano e in ospedale hanno escluso gravi conseguenze, così come le analisi effettuate a Madrid quando Marc Marquez è ritornato a casa. Ma durante il viaggio di ritorno ha accusato capogiri e qualche disturbo ottico che ha lasciato temere il peggiore. Dopo una seduta oculistica dal dottor Bernardo Sanchez Dalmau è stata diagnosticata una nuova diplopia.
In una intervista rilasciata al giornale spagnolo Sport.es il dr. Dalmau entra nel dettaglio spiegando cosa sia la diplopia di cui soffre il campione del Motomondiale. “La diplopia è il nome scientifico della visione doppia e consiste nel vedere due volte lo stesso oggetto. Può essere unilaterale (riguarda un solo occhio) e di solito è dovuto a cause oftalmologiche, cioè un disturbo che riguarda la cornea, il cristallino o la retina. Questo non scompare quando l’altro occhio è coperto e generalmente la seconda immagine è vista come un’ombra o un rilievo“.
La diplopia può essere anche binoculare ed è il fenomeno più diffuso, che interessa anche Marc Marquez. Il difetto visivo scompare quando si tiene un occhio chiuso. “Tra le cause vi sono lo strabismo scompensato, le lesioni orbitali, le malattie neuromuscolari e, soprattutto, la paralisi di alcuni nervi che lambiscono i muscoli dell’occhio“. Solitamente negli atleti la diplopia è causata da un trauma ed è particolarmente diffusa tra chi pratica motorsport, ciclismo o sport di contatto.
Come si cura la diplopia? La terapia conservativa è la più praticata e consiste nell’attendere che il disturbo svanisca in autonomia. Il dott. Sanchez Dalmau spiega che se non scompare a distanza di settimane o mesi si può ricorrere “a prismi ottici, con un trattamento con tossina botulinica oppure optare per interventi chirurgici per rafforzare il muscolo colpito o indebolire quello che ha l’effetto opposto“. In alcuni casi è necessario intervenire con più sedute in sala operatoria.
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