Il Porpoising è il fenomeno che sta regalando non pochi problemi alle monoposto di F1: cos’è e come si genera questo problema
Il mondiale di Formula 1 è ufficialmente partito con le prove libere di ieri. E’ il primo week end di gara ed il Gran Premio di domani metterà in palio i primi punti iridati. Grande curiosità nel paddock per scoprire i veri valori delle nuove monoposto ad effetto suolo, introdotte con la rivoluzione del regolamento del 2022.
Fin dai test di Barcellona, i primi assoluti con le nuove monoposto, è subito merso un problema davvero enorme per gran parte delle scuderie, con un termine ormai diventato cult nel paddock e tra gli addetti ai lavori. Stiamo parlando, ovviamente, del porpoising.
Già, ma che cos’è il porpoising? non è certo una novità assoluta per chi da sempre segue il mondo della Formula 1, considerato come quest’effetto era già presente negli anni Settanta ed Ottanta con le wing car. E, con il ritorno dell’effetto suolo, si è nuovamente ripresentato.
Il fenomeno genera sobbalzi alle sospensioni e, di conseguenza, i piloti avvertono la monoposto che saltella, soprattutto sul rettilineo quando si tratta di aprire il gas e dare sfogo ai cavalli del motore. E’ un effetto che si genera con l’ala anteriore vicina sempre più al suolo che fa aumentare la deportanza generata e schiaccia sotto il suo profilo il flusso d’aria.
La velocità del flusso d’aria diretta verso il fondo crea una differenza tra i carichi aerodinamici generati sopra la carrozzeria e sotto l’auto. L’enorme rimbalzo, di fatto, è generato dalla differenza di pressione che si ha con l’aumentare della velocità del flusso in direzione del bordo d’attacco del piano; questi aumenta fino a quando la monoposto non riduce la velocità raggiungendo il punto di frenata.
Il processo che innesca il porpoising è preceduto da una prima fase che vede il carico della monoposto generato da ali – anteriore soprattutto – e fondo. Quando l’ala va in stallo, perché estremamente vicina al terreno a causa della velocità massima, perde il carico generato e con essa tutto l’avantreno. E’ il primo step del porpoising che ha nella seconda fase il sollevamento della vettura all’avantreno; la monoposto guadagna il funzionamento dell’ala anteriore ma perde carico al centro, ai canali venturi.
L’auto perde poi progressivamente carico nella sezione centrale e poi al retrotreno, con i rimbalzi che si propagano lungo tutta la vettura dando l’immagine dei saltellamenti. Già, ma come si combatte questo fenomeno? Per attutirlo, serve una gestione corretta dell’altezza da terra con le scuderie al lavoro sul ridurre le oscillazioni longitudinali della vettura il più possibile.
Nelle prove libere di ieri abbiamo notato come molti Team abbiano risolto in parte o totalmente il problema. La Mercedes è sembrata, sotto questo punto di vista, molto in difficoltà, con continue lamentele da parte di Hamilton via radio. Ed in casa tedesca sono corsi ai ripari. Per la terza sessione di prove libere e le Qualifiche, infatti, sulle W13 di Hamilton e Russell – il primo a proporre l’adozione delle sospensioni idrauliche per risolvere definitivamente il problema, ma vietate dal 1993 – sarebbe stato montato il fondo precedente, non quello utilizzato ieri e montato la settimana scorsa.
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