Bollo Auto, quando scatta la prescrizione: l’errore da non commettere

Bollo auto, quando scatta la prescrizione. Cosa accade se non si paga e come fare per non pagarlo dopo un certo periodo di tempo

Pagare il bollo auto è obbligatorio, ma quando questo non avviene non è detto che arrivi sempre la sanzione. La legge, infatti, prevede un periodo di prescrizione. Vale a dire che trascorso un certo tempo, non si può procedere con la multa. Esattamente come per il principio del diritto penale, la sanzione (o nel caso specifico il giudizio) deve arrivare entro un certo arco di tempo, altrimenti il “reato” (in questo caso del bollo il mancato pagamento) cade in prescrizione e non può essere punito.

Bollo Auto in prescrizione, quando scatta e come fare per non pagarlo
Bollo Auto in prescrizione, quando scatta e come fare per non pagarlo (Ansa)

Il cosiddetto “bollo auto” è la tassa automobilistica legata al possesso del veicolo, compresi anche quelli che non circolano. Il pagamento è annuale è obbligatorio, con un costo che varia secondo diversi fattori. Il mancato pagamento si prescrive entro il terzo anno successivo a quello in cui il precedente atto notificato al contribuente è diventato definitivo. Lo stabilisce l’articolo 5 del decreto legge n.953 del 1982. I termini decorrono dal 1 gennaio dell’anno successivo a quello in cui la tassa deve essere pagata e finiscono il 31 dicembre del terzo anno. Quindi, se il bollo auto non pagato è relativo all’anno 2017 e viene notificato un avviso a gennaio 2021 (ma senza che in precedenza sia stato posto in essere alcun altro atto di avviso) la richiesta di pagamento posta in essere dalla Regione non è valida.

Bollo Auto, quando scatta la prescrizione è possibile non pagarlo: le modalità

Controlli da parte dei vigili urbani
Controlli da parte dei vigili urbani (Ansa)

Attenzione, però, perché la prescrizione non è riconosciuta in modo automatico, ma deve essere fatta valere impugnando l’intimazione alla Commisione tributaria provinciale competente. Praticamente l’equivalente di un ricorso, nel quale si segnala che su questa sanzione è avvenuta la prescrizione. Chiaramente, questa va segnalata soltanto nel caso in cui arrivi l’atto di riscossione. Può capitare, che per quanto riguarda mancati pagamenti di bolli ormai prescritti, non si attivino le procedure di recupero crediti. In questo caso l’utente non è tenuto a dimostrare l’avvenuta prescrizione.

Ma c’è un errore che non bisogna commettere: le tasse automobilistiche potrebbero non essere prescritte se l’Agenzia delle Entrate – Riscossione (che ha preso il posto della famigerata Equitalia) avesse notificato, prima dell’intimazione di pagamento, un’altra richiesta (o avviso) di pagamento delle stesse. Ecco gli avvisi interessati che potrebbero far cadere la prescrizione, in ordine di importanza: avviso di accertamento della Regione, sollecito di pagamento, notifica della cartella esattoriale, intimazione di pagamento da parte dell’agente della riscossione esattoriale, il preavviso di fermo dell’auto e l’atto di pignoramento.

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