Marcell Jacobs, oro olimpico nei 100 metri a Tokyo 2020, ha un particolare sistema di allenamento che coinvolge anche un’auto
Il suo sprint resterà nella storia dello sport italiano. Marcell Jacobs ha stupito il mondo con il suo 9”80 a Tokyo 2020. Un tempo mai realizzato prima e che gli è valso l’oro olimpico nella finale più attesa di tutti i Giochi: i 100 metri maschili.
Un italiano re della velocità come non era mai accaduto prima con un segreto che riguarda il suo sistema di allenamento. Con il suo allenatore Paolo Camossi, Jacobs è riuscito a perfezionare il suo sprint fino a diventare il migliore al mondo, come confermano anche le prime uscite stagionali sulla distanza più breve, i 60 metri.
Nell’atletica però nulla arriva per caso e la progressione di Jacobs, che prima di maggio 2021 non era mai sceso sotto i 10 secondi, deriva soprattutto dalla metodologia di allenamento studiata. Al di là dell’addio al salto per concentrarsi soltanto sulla velocità, Jacobs con il suo staff ha ideato un sistema di allenamento che gli consente di concentrarsi molto sul gesto tecnico, tralasciando i fattori esterni. Un sistema che prevede l’utilizzo di una macchina in pista.
Come mostrato da un video pubblicato anche su Youtube, l’allenamento di Jacobs non prevede esclusivamente l’inseguimento di una macchina. Dietro alla vettura è, infatti, montata una sorta di gabbia con la parte posteriore aperta e che contiene proprio il velocista mentre corre. Una ‘gabbia’ che consente al campione olimpico di correre senza la resistenza dell’aria.
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Proprio questo particolare consente al velocista di dedicarsi al gesto tecnico con un condizionamento in meno. La vettura viaggia a circa 50 km/h e questo sistema di allenamento ha permesso a Jacobs di affinare il proprio gesto tecnico. Uno sviluppo ottenuto grazie anche ad uno strumento particolare: l’optojump.
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In pratica è un sistema di rilevamento ottico costituito da una barra trasmittente e una ricevente. Grazie a tale strumento si riescono a misurare sia i tempi di volo che quelli di contatto e garantisce la misurazione di vari parametri relativi alla prestazione di Jacobs. C’è anche questo dietro il successo olimpico dell’atleta italo-americano.
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