Rivola, oggi in Aprilia MotoGP ma con un passato in F1 con Ferrari, esalta Leclerc e lo paragone a un altro grande pilota.
Sicuramente Charles Leclerc è uno dei piloti più talentuosi della Formula 1, lo ha dimostrato più volte. Già nei primi anni nel campionato ha fatto vedere di essere uno destinato a fare grandi cose, se dispone di una monoposto competitiva.
La Ferrari crede così tanto in lui da averlo blindato con un contratto fino al 2024. Il monegasco ha scelto convintamente di sposare il progetto della scuderia di Maranello, che nel 2022 vuole tornare assoluta protagonista in F1 dopo due anni senza vittorie in gara.
Il test fatto a Barcellona con la nuova F1-75 è stato positivo, anche se è presto per sbilanciarsi. C’è già chi dà il Cavallino Rampante davanti a tutti in griglia, però bisogna aspettare il prossimo test a Sakhir e poi le prime gare per capire davvero i reali valori in pista di quest’anno con il nuovo regolamento tecnico.
Massimo Rivola ha lavorato per diversi anni in Ferrari e in qualità di direttore della Driver Academy ha anche avuto modo di conoscere Leclerc. Era il 2016 quando lui assumeva quell’incarico e il pilota monegasco firmava per la scuderia di Maranello. Lo ha seguito per tre anni, prima di decidere di andare in MotoGP e diventare amministratore delegato del reparto corse Aprilia.
Rivola in un’intervista concessa al quotidiano Il Foglio ha ricordato il periodo in cui ha avuto la possibilità di conoscere Leclerc da vicino: “Si è capito subito che sarebbe diventato un campione. Mi ricordava Alonso sotto certi aspetti. Voleva vincere qualsiasi sfida e non accettava la sconfitta, la prendeva davvero male. Abbiamo lavorato tanto su quello, sulla gestione della rabbia e sul rimuginare sull’errore. È migliorato tanto”.
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L’ex dirigente Ferrari spiega di aver fatto un lavoro mirato con Charles per aiutarlo a gestire i momenti negativi o comunque di insoddisfazione. E aggiunge: “Credo che le tragedia che ha sofferto, dalla morte di Jules Bianchi al padre, lo abbiano reso più forte. Ha ancora un bel potenziale di crescita. Deve migliorare nella lettura della gara. Nessuno le leggeva come Alonso. Tante volte al muretto ci faceva sentire dei pirla, perché vedeva oltre e capiva prima degli altri”.
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Effettivamente Alonso in Ferrari fece diversi risultati andando anche oltre il valore della macchina di cui disponeva. Si è giocato due titoli mondiali in anni nei quali era la Red Bull la scuderia dominante. Leclerc è un altro pilota che sa fare la differenza ed essendo giovane può migliorare in determinati aspetti.
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