Passaggio di proprietà dell’auto. Come fare e quanto costa. La procedura per il trasferimento del proprietario di una vettura usata e quanto costa
Vendere la propria auto, o comunque cederla a un’altra persona, obbliga a effettuare il passaggio di proprietà sancito dalla legge. Si tratta di una procedura obbligatoria, che comporta la registrazione del passaggio (in genere l’atto di vendita) al “Pra”, ossia il Pubblico Registro Automobilistico.
Una procedura che vale sia sia per le auto usate tramite privati, sia per quelle che si acquistano da un concessionario (comunque già immatricolate) o un rivenditore di vetture di seconda mano. Nel caso della vendita tra privati, occorre fare tutta la documentazione personalmente: in genere se ne occupa il venditore, o comunque il proprietario originale, che utilizza i dati di quello nuovo. I costi sono solitamente a carico del compratore, ma non c’è una regola fissa.
Nel caso in cui si acquisti un’auto da un concessionario (o venditore) la procedura (e anche i costi) sono di solito a carico di quest’ultima. E’ possibile effettuarla sia tramite le agenzie di pratiche (con un costo maggiore) oppure risparmiare e fare tutto direttamente presso i pubblici sportelli. Occorre il libretto di circolazione dell’auto rilasciato dall’ufficio provinciale della Motorizzazione Civile (Umc) e che deve essere in regola.
Occorre anche il certificato di proprietà digitale, il “Cdpd”, ossia il documento rilasciato dal Pra che attesta lo stato giuridico del veicolo alla data di rilascio. Dal 2015 questo certificato da cartaceo (con la caratteristica composizione in simil fililgrana) è diventato digitale. L’acquirente riceverà un codice d’accesso personalizzato, col quale potrà visualizzare in qualsiasi momento la documentazione sul sito ACI, tramite l’apposita pagina.
Per completare il passaggio di proprietà occorre il codice fiscale e il documento d’identità dell’acquirente, così come quello del venditore. Va compilato, poi, un modello di autocertificazione, cosiddetto “Tt2119”, che deve essere compilato in ogni sua parte. La documentazione si può reperire presso gli “Sta”, gli sportelli telematici automobilistici, presenti in ogni ufficio Aci.
La novità importante è che dal 1 gennaio 2020 le vetture acquistate di seconda mano dovranno avere il “Du”, ossia Documento Unico di Circolazione e di Proprietà, che progressivamente sostituirà il classico libretto di circolazione e il certificato di proprietà digitale. Dal 1 ottobre del 2021, il “Du” è obbligatorio per tutte le operazioni effettuate presso il Pra e la Motorizzazione, compreso il passaggio di proprietà del veicolo. Quando la certificazione è completa, questa dovrà essere firmata anche dal venditore e autenticata dal Comune o tramite gli “Sta” dell’Aci.
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Dopo la firma, chi ha comprato l’auto usata ha 60 giorni di tempo per registrare il passaggio di proprietà effettivo, e potrà richiedere il nuovo Du. Se la procedura viene fatta allo sportello “Sta” il tutto sarà automatico. Bisogna fare molta attenzione, perché se scadono i termini dei 60 giorni si va incontro a sanzioni severe. Per quanto riguarda i costi, se il passaggio viene fatto in agenzia privata si va dai 100 ai 150 euro.
Il costo oscilla a seconda dei cavalli di potenza del motore (kW), ma anche dalla provincia di residenza dell’acquirente, sulla quale si paga un’imposta, la “Ipt”. In genere i costi sono: 27 euro di pratiche all’Aci, 32 euro di bollo, 10,20 euro per i diritti della Motorizzazione Civile, 16 euro per aggiornare il Libretto di Circolazione.
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Riguardo la tassa, questa oscilla tra i 3.51 euro ai 4.56 euro per ogni kW. In sostanza, un passaggio di proprietà, calcolando tutti i costi, oscilla tra i 200 e i 250 euro. Oltre gli 82.20 euro di imposte e bolli bisogna fare i conti con la tassa Ipt. Se il passaggio viene fatto in agenzia bisogna aggiungere ancora tra i 100 e i 150 euro.
Per quanto riguarda le sanzioni occorre fare attenzione: se il passaggio non risulta fatto, la multa oscilla dai 727 ai 3.629 euro, come indicato dall’articolo 94 del Codice della Strada. Multa salata anche se non si richiede in tempo l’aggiornamento del libretto di circolazione: si va dai 363 ai 1.813 euro di multa.
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