Prima una dichiarazione a Fox Sport, poi un tweet: Andretti conferma l’intenzione di presentare una scuderia al via del Mondiale di Formula 1
“Lo abbiamo fatto” dice il grande vecchio, Mario Andretti, parlando con Jamie Little, una delle reporter di Fox Sport presenti ai bordi della pit lane di Daytona.
E poi chiarisce: “Mio figlio Michael ha presentato una candidatura ufficiale per presentare una scuderia al Mondiale di Formula 1 del 2024”.
La notizia risuona in modo dirompente a Daytona dove si celebrano le ultime prove prima dell’attesissima gara inaugurale della stagione Nascar Cup Series. E diventa argomento di discussione per i talk show sportivi e per gli appassionati americani di motorsport. Perché se è vero che una scuderia americana di fatto c’è già, la Haas, la candidatura della Andretti Motorsport rappresenta qualcosa di completamente diverso.
Mario Andretti, campione del mondo di Formula 1 nel 1978, quattro volte campione Indy ha costruito un impero con la sua scuderia che lotta da tempo su più fronti e in diversi campionati: Indy, Nascar, Xfinity, Truck ma anche Extreme E. Il tentativo della Andretti di aumentare la propria reputation presso la FIA è diventato evidente lo scorso anno, quando la scuderia si iscrisse alla Extreme E. Poi il tentativo di entrare in società nella Sauber, se non di acquisire interamente la proprietà del Team. Fallito il tentativo Mario Andretti ha pensato ancora più in grande. A una scuderia tutta sua.
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“Aspettiamo la valutazione della nostra proposta da parte della FIA e di Formula 1. Siamo attimisti…” ha detto un sorridente Mario Andretti ai microfoni di Fox Sport.
Poi sono partite le voci e le ipotesi degli analisti americani. Gli Stati Uniti non hanno mai avuto tre gran premi di Formula 1: ma da quest’anno con l’inserimento in calendario di Miami l’interesse è cresciuto ancora. Alle spalle di Andretti ci sarebbero non solo i capitali della Gainbridge, main sponsor in Indycar e finanziatore anche del GP di Miami. Si parla di altri possibili e ricchi sponsor.
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L’ipotesi di una undicesima scuderia non rientra nei piani della Formula 1 ed era stata in pratica esclusa lo scorso anno dal nuovo amministratore delegato Stefano Domenicali. Ma dopo i danni dettati della pandemia un nuovo competitor pronto a versare la quota di iscrizione di 200 milioni di dollari e di portare nuovi finanziamenti potrebbe essere una prospettiva interessante. Da più parti negli Stati Uniti.
Andretti, dopo avere sganciato la bomba, resta in attesa di una reazione da parte della FIA: “Abbiamo riempito tutte le caselle – dice scherzando – abbiamo formulato il questionario. Ora dobbiamo solo aspettare che prendano atto della nostra determinazione e della qualità della nostra proposta”.
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