Marc Marquez svela alcuni retroscena sulle sue condizioni fisiche e mentali alla vigilia del prossimo test MotoGP in Indonesia.
La presentazione del team Repsol Honda è stata una buona occasione per Marc Marquez per fare un bilancio post Sepang e in vista dei prossimi impegni stagionali: il secondo test Irta al Mandalika Circuit e l’inizio del campionato in programma tra meno di un mese.
La prima uscita del 2022 in sella alla RC213V ha evidenziato che il braccio destro sarà una costante da qui ai prossimi mesi. Non è un problema che preoccupa l’otto volte campione del mondo, basterà seguire riabilitazione, fisioterapia e palestra per tenere sotto osservazione il nervo ed evitare l’infiammazione. La diplopia è stata assorbita senza intervento, ma Marc Marquez è consapevole: “Devo fare sacrifici, cose che non farei normalmente, ma non affronterà il campionato pensando al mio limite“.
L’obiettivo resta la conquista del titolo mondiale, sempre e comunque. “Se lavorerò bene in questi primi mesi non avrò un limite“. La nuova RC213V sembra avere una guida più facile per tutti i piloti del marchio Honda, ma dopo alcuni anni di stabilità dovrà modificare lo stile di guida per adattarsi al meglio al prototipo 2022. “Ho molto lavoro davanti a me, devo cambiare alcune cose“.
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Nel test in Malesia non ha cambiato molto la base e ha spinto con quella, ma già dal test in Indonesia proverà ad apportare alcune modifiche per personalizzarla a suo modo. “Senza una grande moto l’anno scorso ho vinto tre gare – sottolinea Marc Marquez -. È un cambiamento positivo“. Basterà per puntare al nono titolo iridato? Molto dipenderà dalla reazione del fisico agli sforzi cui costringe una MotoGP: “È il momento peggiore della mia carriera per affrontare un Mondiale. Cominciamo con un profilo basso, ma con l’obiettivo di essere campioni“.
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Una cosa sembra certa: l’infortunio di Jerez nel 2020, la caduta in allenamento dello scorso novembre hanno segnato Marc Marquez. Questo non significa che non rivedremo più il fuoriclasse pronto a spingersi al limite, ma le cadute dovranno essere un rischio da ridurre al minimo. “Sono realistico. Ora, non mi vedo a fare una gara come Jerez 2020 con quella rimonta… Essere quello di prima no, sarò diverso“.
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