Marini è soddisfatto dei tre giorni di test svolti in Indonesia, è carico per l’inizio del Mondiale MotoGP.
I test pre-campionato 2022 sono ormai archiviati e il prossimo appuntamento MotoGP è per il weekend 4-6 marzo in Qatar. Sulla pista di Losail inizierà il nuovo campionato e Luca Marini spera di iniziare positivamente.
L’ultimo test MotoGP in Indonesia è stato soddisfacente per il pilota del team Mooney VR46 Racing, che ha concluso con il terzo tempo assoluto la tre giorni al Mandalika International Street Circuit. Il feeling con la Desmosedici GP22 sembra buono, anche se saranno le gare a far emettere le sentenze.
Il fratello di Valentino Rossi ha grandi motivazioni per la nuova stagione, dopo un debutto in MotoGP molto complicato. L’annata da rookie gli ha dato poche soddisfazioni, però ha accumulato esperienza e adesso è più pronto per affrontare un campionato di così alto livello.
Marini al termine del test MotoGP in Indonesia si dice abbastanza soddisfatto e fiducioso in vista dell’inizio del campionato: “Sono abbastanza competitivo e contento del mio potenziale. Sicuramente dobbiamo ancora lavorare sull’elettronica, perché non siamo ancora pronti per l’intera distanza di gara. Sono messo bene sul giro secco, però devo migliorare il ritmo”.
Il pilota del team Mooney VR46 Racing sente di possedere un ottimo potenziale e dei margini di crescita ulteriori che lo possono portare a essere maggiormente competitivo: “È stato un test positivo, anche l’ultima è stata una giornata buona. Abbiamo capito meglio il comportamento della moto. Spero che di margine ce ne sia molto, anche se sono a un buon livello. Mi sento all’80% circa. ”.
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Nei tre giorni al Mandalika International Street Circuit, il rider di Urbino ha fatto anche delle richieste per avere una migliore posizione in sella al fine di essere più a suo agio ed efficace alla guida. A tal proposito ha fatto anche una battuta citando Jorge Lorenzo: “È incredibile, penso di essere peggio di Jorge Lorenzo. Chiedo tante cose e magari in Ducati mi odiano”.
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Il cinque volte campione del mondo al momento del suo arrivo in Ducati chiese molte modifiche, perché provenendo da una lunga esperienza in Yamaha si è trovato a guidare una moto molto diversa e aveva la necessità di adattarla un po’ al suo stile di guida. Anche Marini ha domandato qualche cambiamento, fermo restando che spesso devono essere soprattutto i piloti ad adattarsi.
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