Brivio ricorda quando Valentino Rossi approdò in Yamaha nel 2004 e cambiò le sorti del team in MotoGP.
Quanti piloti avrebbero lasciato una squadra che dominava e con la quale aveva vinto tre titoli di fila per approdare in una che l’anno prima aveva fatto un solo podio e non conquistava un mondiale dal 1992? Valentino Rossi lo fece, passando da Honda a Yamaha nel 2004.
Al netto della ricca offerta economica che gli era arrivata da Iwata, quella del Dottore sembrava quasi una pazzia. Lasciare un team con il quale hai la garanzia che puoi continuare a vincere per un altro che di certezze non te ne dà non è mai semplice.
Il pesarese decise di scommettere sul marchio dei tre diapason e i fatti gli hanno dato ragione. Ha conquistato altri quattro titoli ed è arrivato a quota nove. Avrebbe potuto anche essere a dieci, ma sia nel 2006 che nel 2015 perse il mondiale all’ultima gara.
MotoGP, Brivio ricorda l’arrivo di Valentin Rossi in Yamaha
Tra coloro che volevano fortemente Rossi in Yamaha c’era Davide Brivio, allora team manager e che “corteggiò” a lungo il pilota per farlo firmare. Non fu facile anche perché inizialmente la casa di Iwata non sembrava convinta di voler ingaggiare Valentino, temendo che in caso di vittoria si sarebbe parlato solo di lui e in caso di sconfitta le colpe sarebbero state della moto e della squadra. Masao Furusawa, allora responsabile del reparto corse, ebbe un ruolo decisivo.
Brivio a Motosprint spiega che non era esattamente previsto il fatto di vincere già al primo anno, si pensava che l’assalto al titolo sarebbe stato possibile nel secondo: “L’idea era questa: nel 2005 ci sarebbe stato il 50° anniversario di Yamaha Motor e l’arrivo di Valentino era perfetto per celebrarlo con un successo. Il 2004 doveva essere un anno in cui sistemare la moto per puntare a vincere in quello successivo”.
LEGGI ANCHE – Honda, presentato il team MotoGP: le foto della RC213V di Marquez ed Espargarò
L’ex team manager Yamaha e Suzuki in MotoGP racconta pure cosa portò Rossi nella squadra: “L’approccio mentale a vincere. Ha insegnato alla Yamaha a spingere al massimo su tutto, a curare i dettagli della moto ma anche quelli organizzativi e strategici. Come essere più forti degli avversari o anche come indebolirli quando si poteva”.
LEGGI ANCHE – Bagnaia, rinnovo con Ducati sempre più vicino: “Come degli amici”
Brivio dice chiaramente che Valentino vincendo anche con il marchio di Iwata ha lanciato un messaggio molto importante ai tempi: “Ha fatto capire quanto il pilota sia importante. In quegli anni si iniziò a pensare che con una certa moto chiunque potesse vincere. Lui l’ha smentito dimostrando che era anche merito suo. L’ha sbattuta in faccia a tutti”.