Marc Marquez è ritornato in pista a distanza di tre mesi dall’infortunio, ma il pluricampione Honda ha rischiato di dire addio alla stagione.
Finalmente Honda e Marc Marquez si sono riuniti nel primo test di Sepang della scorsa settimana. La RC213V ritrova il suo campione e collaudatore per eccellenza, ma sono stati mesi difficili per entrambi. Da un lato per il team, alle prese con un’evoluzione senza il suo faro di riferimento. Dall’altro per il fuoriclasse di Cervera, il cui ritorno in pista era fortemente in dubbio.
Dopo l’incidente in allenamento dello scorso novembre la diplopia ha scatenato i più tristi presagi per l’otto volte campione del mondo. Impossibile intervenire subito chirurgicamente come se fosse una frattura ossea, non restava che attendere e l’attesa ha seminato dubbi e voci poco rassicuranti. In certe giornate HRC ha persino dovuto pensare ad un piano B, come logico che fosse. Stefan Bradl era pronto a ritornare come sostituto di Marc Marquez, ma intanto si guardava anche al mercato.
Al termine della prima sessione di test Irta Alberto Puig, personaggio che non si nasconde dietro le quinte quando decide di parlare, ammette che il team giapponese ha vissuto con una certa preoccupazione la pausa invernale. “Ricordiamo che non Marc non correva dallo scorso anno a Misano, quindi ciò che sta facendo è incredibile“, ha ammesso il team manager catalano durante il debriefing. “Ha trascorso tutto l’inverno a guardare il cielo, ora arriva, sale in moto ed è già veloce. E’ stato molto fortunato con il problema agli occhi“.
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L’attenzione di Alberto Puig è inevitabilmente puntata anche al mercato piloti. Un costruttore come HRC non può farsi trovare impreparato qualora Pol Espargarò non dovesse trovare un buon feeling con la RC213V. Nel 2021 solo un podio per il pilota residente in Andorra.
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Da tempo si parla di un possibile approdo di Joan Mir, ma il manager smentisce solo in parte, lasciando intendere che è il caso di non parlarne. “Non lo so. Chi l’ha detto? Parlarne adesso sarebbe irrispettoso verso tutti, per i nostri piloti, per la Suzuki, per tutti. Punto numero uno, non è vero, e punto numero due, non è il momento“.
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