C’è un segnale di continuità dopo la vittoria del titolo piloti e costruttori andato lo scorso anno alla Mercedes, perché la Formula E riparte proprio dal successo della casa tedesca
É paradossale il fatto che proprio la Mercedes, a meno di clamorosi ripensamenti che per il momento non sono ipotizzabili, sarà la grande assente della prossima stagione. E che la casa tedesca si appresta al suo ultimo campionato in Formula E.
Perché proprio la Mercedes non si limita a vincere, quanto piuttosto a dominare, la prima delle due gare del campionato di Formula E in programma in Arabia Saudita sul circuito di Diriyah. Clamorosa doppietta in famiglia, con il campione del mondo in carica Nyck De Vries che con una tattica perfetta e strategicamente astuta, beffa il compagno di squadra Stoffel Vandoorne al primo errore decisivo. E conquista la sua prima vittoria stagionale.
La nuova formula delle qualifiche, con una pole a eliminazione diretta, un format interessante e che si è rivelato piuttosto spettacolare, aveva disegnato una griglia di partenza molto promettente con la Mercedes subito in grande evidenza e Vandoorne, vittorioso in finale dopo avere battuto in semifinale proprio il compagno di squadra De Vries, davanti a Jake Dennis (Andretti) e Lotterer (Porsche). Tanti elementi di interesse e di novità.
A cominciare anche dal battesimo di fuoco di Antonio Giovinazzi, non molto a suo agio nelle qualifiche e solo 11esimo e ultimo del suo gruppo di accesso.
Dove la Mercedes ha deciso di fare la differenza e di prendere il largo è stata la gara. Con Vandoorne che scatta subito al comando seguito da De Vries, bravissimo a scalzare Dennis al via, l’unico in grado di reggere il suo ritmo mentre alle loro spalle gli altri si accontentano di una presenza di merito.
Le due Mercedes fanno il vuoto mentre l’ex campione del mondo Da Costa si ritira con la Techeetah fin dal primo giro mentre Rowland e Cassidy finiscono per farsi fuori a vicenda.
Giovinazzi sempre molto lontano dalle prime posizioni con la Dragon Penske (chiuderà 20esimo). De Vries firma il suo capolavoro a pochi giri dal termine sfruttando una ingenuità di Vandoorne. Al momento di andare in attack mode il belga pasticcia, imbìalla la macchina che si impunta. E De Vries come un fulmine lo passa e va ad amministrare un netto vantaggio fino al termine.
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Passaggio gemellare sotto la bandiera a scacchi per le Mercedes. A seguire Dennis, Bird (Jaguar), Di Grasso e Mortara (con le due Rokit Venturi). Poi Cassidy (Envision) e Vergne (con l’ultima Techeetah).
Un ottimo risultato per la Andretti che sale sul podio, ma poiazza anche Askew al nono posto, miglior esordiente assoluto. E per la Jaguar e la Rokit che piazzano due auto tra le prime dieci in una certa distribuzione nell’ordine d’arrivo finale. Male la Nissan (12esimo Guenther) malissimo la Mahindra (14esimo Sims) con Rowland non pervenuto.
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Giovinazzi si accontenta dell’ultimo piazzamento tra quelli che chiudono la gara, ma senza farsi doppiare. Tutto pur di fare esperienza in un campionato che dall’anno prossimo non avrà più la Mercedes. Ma che quest’anno sembra ancora non poter fare a meno della casa tedesca di Stoccarda.
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