Cronaca

Auto con targa estera in Italia: le possibili novità sulle sanzioni

Secondo la Corte di giustizia dell’UE i residenti in Italia possono guidare un’auto con targa straniera. L’Italia si adeguerà alla volontà dell’UE?

A breve in Gazzetta Ufficiale verrà pubblicata una nuova norma che forse richiederà un chiarimento ministeriale. In base alla legge diramata dal governo italiano nel 2018 vige il divieto di viaggiare con una vettura immatricolata all’estero a chiunque sia residente nel nostro Paese da oltre 60 giorni, pena un verbale di 712 euro, ribassati a 498,40 se si paga immediatamente. E la confisca del mezzo evitabile se si immatricola in Italia entro 180 giorni.

Targa estera (Foto Ansa)

Il fenomeno dei furbetti era esploso nel 2011, quando molti automobilisti hanno cominciato ad adottare la targa estera per evitare bollo, tasse di iscrizione al Pra, il caro polizza Rc auto, le notifiche delle multe. Ma il Dl 113/2018 ha vietato ai residenti da più di 60 giorni di guidare veicoli immatricolati all’estero, fatta eccezione noleggio o leasing presso operatori Ue che non abbiano in Italia una sede secondaria o affettiva. L’altra eccezione era riservata per i dipendenti di aziende Ue che davano loro una vettura in comodato d’uso.

Targhe estere, cosa può cambiare

Polizia stradale (Getty Images)

La Legge europea approvata dalla Camera il 21 dicembre introduce un articolo 93-bis, con vari correttivi e riformulando il divieto: le auto con targa estera di proprietà di residenti in Italia possono circolare nel Paese per tre mesi (e non più 60 giorni) da quando l’interessato ha preso la residenza italiana. Ma le sanzioni vengono comminate anche se alla guida c’è un cittadino estero, poiché conta chi è il proprietario. Se il conducente è diverso dal proprietario e invece risiede in Italia occorre avere a bordo un “documento, sottoscritto con data certa dall’intestatario”, con titolo e durata della disponibilità del veicolo. Resta però il problema delle multe che vengono notificate a chi usufruisce del veicolo in Italia, a patto che sia reperibile.

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Ma la Corte di giustizia dell’Unione europea con sentenza del 16 dicembre 2021 ha sentenziato che in Italia si può circolare alla guida di una vettura con targa estera. Questo lascia aperti possibili spiragli ai furbetti che comprano una vettura in Italia e subito la rivendono a una concessionaria in Albania, Romania o Bulgaria che a sua volta è una società di noleggio o di leasing e ridà la macchina con un contratto di noleggio dietro il pagamento di un canone mensile. Così facendo le multe vengono spedite alla società di noleggio che non pagano, in quanto per i Comuni è costoso aprire contenziosi all’estero.

 

Luigi Ciamburro

Giornalista con la passione dei motori dal 2008. Classe 1980, laureato in Lettere moderne con indirizzo pubblicista.

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