Bautista si aspettava che Redding avesse un rendimento migliore quando ha ereditato la sua Ducati. Ora toccherà a lui riprovarci.
Ritorno al passato per Ducati nel Mondiale Superbike, dato il rientro di Alvaro Bautista in sella alla Panigale V4 R. Dopo due anni non semplici in Honda, lo spagnolo spera di ripetere la grande stagione 2019 ma stavolta con un epilogo diverso.
Del suo anno da rookie in SBK aveva scioccato tutti, assicurandosi la vittoria nelle prime undici gare del campionato. Sembrava tutto apparecchiato affinché diventasse campione del mondo, ma una serie impressionante di cadute ha fatto svanire il suo sogno e quello della casa bolognese, a secco dal 2011 nella categoria.
Dopo il mancato accordo per il rinnovo di Bautista, la Ducati ha deciso di puntare su Scott Redding e nei due anni insieme comunque non è arrivata la vittoria del titolo mondiale. L’inglese aveva vinto nella British Superbike e si pensava che ce la potesse fare, però non è riuscito nell’impresa.
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Bautista, interpellato da Speedweek, ha ammesso che credeva che Redding avrebbe ottenuto risultati differenti nelle scorse due annate: «Pensavo che avrebbe ottenuto almeno i miei stessi risultati. Lui aveva già un anno di esperienza col la moto nella SBK britannica, è arrivato più esperto di me che ero nuovo nel campionato. Poteva raggiungere almeno i miei risultati, considerando anche l’anno in più di sviluppo della Panigale. Però vincere il Mondiale non è semplice».
Il pilota spagnolo si sente più pronto a lottare per il titolo dopo i due anni trascorsi in sella alla Honda, una moto abbastanza diversa. Ha imparato molto e il primo test di fine novembre sulla V4 R è stato molto positivo. Tolta un po’ di ruggine, si è riadattato in fretta e ha siglato buoni tempi.
Il team Aruba Racing Ducati spera che lui e il compagno di squadra Michael Ruben Rinaldi riescano a riportare il Mondiale Superbike a Borgo Panigale. Per quanto concerne Redding, invece, la stagione può essere più complicata dato che guiderà una BMW che nel 2021 non era ancora al livello di Ducati, Yamaha e Kawasaki. Il team tedesco deve lavorare parecchio sullo sviluppo della M 1000 RR, che sembra avere un buon potenziale ma che va migliorata in più aree.
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