Valentino Rossi ha dimostrato di avere un talento innato sin dalla tenera età. Il merito del suo successo va sicuramente ad una persona in particolare.
Valentino Rossi ha rassegnato le dimissioni dopo 26 anni nel Motomondiale, nonostante amici e familiari spingessero per proseguire ancora per un altro campionato. Aveva la possibilità di chiudere la carriera nel 2022 dopo una stagione in sella alla Ducati Desmosedici del suo team Mooney VR46, ma i risultati del 2021 lo hanno spinto a dire basta con una conferenza stampa indetta al Red Bull Ring nel mese di agosto.
Tra coloro che spingevano affinché continuasse c’era suo padre Graziano Rossi, da sempre un punto di riferimento per il campione di Tavullia, da cui ha ereditato sia la passione per le moto che per le auto. “Nella mia vita è stata una persona davvero speciale, un simbolo. Non hi ma costretto, ma la sua influenza su di me è stata grande per davvero – racconta Valentino Rossi in un’intervista rilasciata a Speedweek.com -. Mio padre è un tipo strano. Non è normale nella vita reale (ride, ndr)”.
Valentino Rossi e un papà “sui generis”
Sin dalla tenera età le loro conversazioni riguardavano le moto. Papà Graziano non era il classico genitore che accompagnava il figlio al parco e tirava calci al pallone come per tanti altri. Il genitore montava le moto e poi le metteva nelle mani del figlio che sin da bambino ha mostrato di avere talento. Quando ha saputo della decisione di lasciare la MotoGP la risposta di Graziano sapeva di incredulità: “No, non devi fermarti! Cosa vuoi fare quando smetti?“.
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Sono in tanti ad affermare che Valentino Rossi abbia eredita il Dna “racing” da suo padre, ma l’ascesa del fratellastro Luca Marini mette in crisi questa teoria. “Sulla carta sembra scontato dire che ho ereditato da mio padre – ha aggiunto il campione di Tavullia -. Ma Luca ha dimostrato che il talento viene da mia madre Stefania. Neppure lei è tanto normale – scherza il Dottore -, ha trascorso parte della sua vita con Graziano, quindi non è certo normale“.
