Dopo la gara di Abu Dhabi, Latifi ha ricevuto migliaia di messaggi negativi nei suoi confronti sui social, tra cui gravi minacce di morte.
In seguito al finale della gara di Abu Dhabi, Nicholas Latifi è stato vittima di numerosi attacchi sui social, “reo” di aver causato l’entrata in pista della safety car con il suo incidente, che ha ribaltato le sorti dell’ultimo Gran Premio di stagione e dell’intero Mondiale. Una volta sceso dall’Auto, il canadese si è scusato con il suo team e ha spiegato le cause che lo hanno portato a schiantarsi sulle barriere della pista.
Tuttavia, migliaia di utenti utenti non hanno voluto sentir ragioni, insultandolo pesantemente, e reiteratamente, sul web. Un fatto, questo, che ha portato lo stesso pilota della Williams ad assentarsi per molti giorni dai suoi profili, fino al momento della pubblicazione di una lettera in cui esprime il suo pensiero su episodi disdicevoli come questi.
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“Sono rimasto lontano dai social media di proposito per lasciar calmare le cose dopo gli eventi dell’ultima gara – scrive Latifi –. Si è parlato molto della situazione derivata dal mio ritiro ad Abu Dhabi. Ho ricevuto migliaia di messaggi sui miei profili social, pubblicamente e con messaggi diretti. Molti sono stati di supporto, però c’è stato molto odio e anche abusi“.
Il pilota canadese si è quindi chiesto se fosse meglio ignorare tutti i commenti negativi o affrontare la situazione di petto, denunciando la triste realtà attuale dei social. Da qui, la decisione di scrivere una lettera in cui denunciare il clima che si respira sui social quando avvengono episodi che solo al di fuori del controllo personale. “Non è una dichiarazione copione – afferma –, ma sono io che esprimo il mio pensiero nella speranza che questo, forse, generi un’altra discussione sul cyberbullismo e le conseguenze che può avere sulle persone“.
Poi prosegue: “Tornando al weekend di gara, non appena hanno sventolato la bandiera a scacchi, sapevo come sarebbero potute andare le cose sui social media – ammette –. Il fatto che io mi sia cancellato da Instagram e Twitter per alcuni giorni dice tutto quello che abbiamo bisogno di sapere su quanto possa essere crudele il mondo online“.
“L’odio, l’abuso e le minacce che ne sono conseguite sui social non sono stati una sorpresa per me, essendo solo la cruda realtà del mondo in cui viviamo – prosegue –. Non è la prima volta che mi criticano sul web. Penso che qualsiasi sportivo di livello mondiale sappia di essere sotto esame e questo a volte fa parte del gioco“.
“Però, come abbiamo visto in svariate volte in tutti i vari sport, basta un incidente al momento sbagliato per avere una situazione completamente sproporzionata e a tirare fuori il peggio delle persone, i cosiddetti ‘fan’ dello sport – si legge -. Quel che più mi ha scioccato è stato il tono estremo di odio, abuso e anche minacce di morte che ho ricevuto“. La sua lettera, infine, termina con un grande ringraziamento a tutte le persone e agli utenti che lo hanno sostenuto, augurando altresì buone vacanze, in attesa di tornare in pista nel 2022.
Con questo sfogo, Latifi ha quindi voluto sottolineare l’importanza di denunciare questo tipo di situazioni, nella speranza che tutti comprendano quanto sia sbagliato comportarsi in determinati modi e smetterla definitivamente con attacchi del genere.
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