Valentino Rossi, un solo rimpianto in carriera: “Avrei chiuso un cerchio”

Valentino Rossi si è ritirato. Nell’ultima conferenza in MotoGP a Valencia, il nove volte campione ha toccato temi importanti. Vi riproponiamo alcune delle sue dichiarazioni più significative rilasciate in quell’occasione

Valentino Rossi
Valentino Rossi (©LaPresse)

A Valencia è calato il sipario sull’indimenticabile carriera di Valentino Rossi. Purtroppo l’ultima stagione del nove volte campione del mondo è stata pesantemente negativa ma, nonostante questo, ha voluto spremersi fino all’ultimo prima di dire basta. Adesso è sicuro di aver dato tutto e, pur dispiacendosi per il ritiro, sa di aver preso la decisione corretta per il futuro.

Valentino Rossi, la conferenza stampa a Valencia

Valentino Rossi
Valentino Rossi (©LaPresse)

Rossi nell’ultima conferenza stampa speciale presso il circuito Ricardo Tormo ha così parlato: «Stagione particolare, soprattutto nella seconda parte quando ho detto sarebbe stata l’ultima. Grande emozione per me. Vedere assieme tutte le moto è stato bello».

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Valentino nel paddock di Valencia ha rivisto tutte le moto con cui ha vinto i nove titoli mondiali: «Ho tutte le moto a casa, tranne le Honda. In camera da letto ho la Yamaha del 2004. Vederle tutte assieme è commovente, mi fa pensare a tutta la strada fatta. Dopo l’ultimo titolo ci sono stati altri dieci anni di carriera, è stato un percorso lungo».

L’ormai ex rider del team Petronas Yamaha SRT prosegue così: «Dopo l’annuncio in Austria ho ricevuto tanti messaggi e sostegno, soprattutto dai piloti del presente e del passato. Questo è positivo. Ho sempre pensato a questa conferenza stampa. Valencia di solito non è troppo speciale per me, la sensazione è strana. Ho cercato di affrontare tutto in modo normale, però al contempo pensi che da lunedì la vita sarà completamente diversa. Comunque continuerò a correre con la auto, cercherò di divertirmi».

Il Dottore ammette che vorrebbe la Honda 500 del primo titolo in top class: «Ho parlato con Alberto Puig, ho chiesto soprattutto la 500. L’avevo chiesta e avevo preparato il posto a casa, ma non è mai arrivata. Sarei felice se arrivasse, avrei un bel posto dove tenerla».

Per cosa vorrà essere ricordato? Non ha dubbi: «La cosa più positiva della mia carriera è che tante persone hanno iniziato a seguire le moto per me e questo sport è diventato più famoso. È stato un piacere diventare un’icona. I risultati sono belli, però questa è la cosa migliore della mia carriera».

Il pilota pesarese crede che rimarranno tantissimi a seguire il Motomondiale, anche perché ci sono i suoi allievi della VR46 Riders Academy: «Non sarà più lo stesso, però ci saranno ancora tante persone. È importante per me e la MotoGP. Il prossimo anno cercheremo di aiutare l’atmosfera, andrò ad alcune gare. Ci sarà il nostro team, sosterremo i piloti dell’Academy. Sarà diverso. Non so come sarà venire a dei GP senza correre».

In merito ai rimpianti della sua carriera, commenta: «Ho cercato di vincere il decimo titolo. Ho corso a un buon livello anche dopo l’ultimo mondiale, sarei stato felice di vincerne un altro come quello del 2015. Vincendo il decimo sarebbe stato come chiudere un cerchio. Comunque ho avuto una bella e lunga carriera, spesso ho lottato per le posizioni importanti».

Valentino non ha un sogno particolare per il suo futuro: «In diversi momenti ho pensato di essere alla fine della mia carriera, ad esempio nel 2012 non pensavo di farcela. Invece sono andato avanti quasi dieci anni. Sogni? Avere una bella vita, divertirmi, voglio restare sulle piste. Non ho un sogno particolare ora. Sognavo di diventare campione MotoGP ed è andato così».

Successivamente si parla delle rivalità della sua carriera e dice di esserne contento nel complesso: «La rivalità ad alti livelli forse uno non l’apprezza, ma è anche fantastica perché consente di andare oltre i limiti e di trovare qualcosa che non pensavi di non avere. Ho apprezzato soprattutto le rivalità della prima parte di carriera, in cui vincevo di più. Cito Biaggi, eravamo due italiani. Poi ci sono stati anche Stoner, Lorenzo e Marquez. Mi sono sempre divertito. I ricordi sono positivi e speciali».

Valentino conclude così la sua conferenza stampa: «Sono abbastanza triste sotto un certo punto di vista, ma il momento più brutto l’ho già passato ed è stato quando ho deciso di smettere. Penso a quello che farò l’anno prossimo. A giugno è stata dura. Fossi stato competitivo probabilmente avrei continuato, invece ho dovuto smettere».

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