Romain Grosjean ritorna in sala operatoria per un trapianto di pelle alla mano. I segni dell’incidente saranno per sempre indelebili.
L’ex pilota di Formula 1 Romain Grosjean è entrato di nuovo in sala operatoria per un intervento di innesto cutaneo alla mano sinistra, ferita gravemente dopo il GP del Bahrain 2020. Un’operazione per migliorare la vistosa cicatrice con un trapianto di pelle che non gli restituirà le reali condizioni fisiche, ma come ha dichiarato ironicamente sui social gli permetterà di riavere indietro “la mano di Topolino”.
Il 35enne francese nel 2022 parteciperà al campionato Indycar con il team Andretti Autosport. Di recente ha chiarito la condizione delle sue mani: la sinistra sarà recuperata al 95%, ma con alcuni limiti di movimento, la destra è guarita definitivamente anche se dovrà rivestirla con crema solare quando esce di casa. Dopo aver pubblicato la sua autobiografia nel mese di ottobre, scritta insieme alla moglie Marion Jollès, Grosjean dovrà osservare un periodo di riposo prima di ritornare in pista.
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L’incidente che ha cambiato la vita
Era il 29 novembre 2020 quando un terribile incidente ha messo fine alla sua carriera in Formula 1. Una collisione con l’ex pilota AlphaTauri Daniil Kvyat causò lo schianto della sua Haas contro le barriere ad una velocità di 192 km/h. La monoposto fu avvolta dalle fiamme e Romain restò intrappolato per 27 lunghi secondi all’interno della sua monoposto. Non ha perso coscienza e riuscì a districarsi grazie a istinto e prontezza, oltre che per merito degli elevati standard di sicurezza di tuta e accessori. Costretto a saltare gli ultimi due GP del Mondiale, il tempo passa tra operazioni e riabilitazione che lo spingono a lasciare il Circus dopo 11 stagioni.
Nel corso della presentazione del libro “La morte in faccia” Romain Grosjean è ritornato inevitabilmente su quell’episodio. “Come, e perché, sono uscito vivo? Alla prima domanda posso rispondere facilmente. Alla seconda molto meno. Tutti hanno parlato di un ‘miracolo’ e da allora ho portato la responsabilità e lo stigma“. Il primo a fargli visita in ospedale fu Sebastian Vettel a cui è legato da un rapporto speciale. Il francese gli rivelò il desiderio di correre almeno l’ultimo round ad Abu Dhabi, per salutare la carriera in Formula 1. Ma il pilota tedesco lo convinse a desistere: “No, devi andare a casa e riposare!“.