Sebastian Vettel non si nasconde. Il pilota dell’Aston Martin al New York Times ha espresso il suo pensiero: “Penso sia sbagliato”
Sebastian Vettel è uno dei decani tra i piloti attualmente in attività. Quattro volte Campione del Mondo, è al primo anno in Aston Martin dopo l’esperienza alla Ferrari. Il tedesco, però, è anche molto attivo nel sociale; in più di un’occasione ha riversato la sua attenzione sull’ambiente, promuovendo le emissioni zero, ma anche sui diritti civili.
E proprio in quest’ultimo ambito che si è scatenato il suo dissenso per alcune gare in programma del mondiale di Formula 1 in Paesi dove, a suo dire, questi non siano rispettati in pieno. In Ungheria si presentò con una maglietta arcobaleno, mentre in Turchia scelse un casco speciale per l’occasione, manifestando apertamente il suo pensiero.
Al New York Times ha ripreso questo discorso, mostrando con grande chiarezza il suo punto di vista. Ha parlato di “soldi che riceviamo forse non molto puliti in molti Paesi dove andiamo“, evidenziando come “alcuni Paesi in questo senso stanno meglio di altri“.
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Sebastian Vettel, un mondiale con luci ed ombre fin qui
Ha espresso il suo pensiero senza mezzi termini, sostenendo come sia “sbagliato andare in certi posti” pur riconoscendo come “dal punto di vista finanziario per la Formula 1 dal punto di vista dell’azienda c’è un enorme incentivo ad andare lì“.
Il quattro volte Campione del Mondo, che tutti ricordano dopo il GP di Silverstone per pulire le tribune del circuito dalla spazzatura lasciata lì dai tifosi sta disputando un Mondiale non certo esaltante.
Nella classifica generale occupa il 12mo posto con appena 36 punti ed un podio all’attivo, conquistato a Baku, in Azerbaigian; in Ungheria, infatti, fu squalificato perché non aveva la quantità minima di carburante prevista nella sua monoposto.
