Andrea Iannone tra passato, presente e futuro: l’abruzzese svela un rimpianto di quando correva in MotoGP.
Periodo particolarmente intenso per Andrea Iannone, che in questi mesi si sta dedicando al ballo, come partecipante di “Ballando con le Stelle” su RaiUno. Il pilota di Vasto sta ancora scontando la squalifica per doping che lo sta costringendo a restare fuori dalle gare motociclistiche ed è in attesa di conoscere quale sarà il suo futuro. Tuttavia, come ha dichiarato in un’intervista al Corriere della Sera, sembra avere le idee chiare su cosa farà dopo che saranno trascorsi i quattro anni previsti dalla sentenza, soprattutto perché sa bene quali sono stati i momenti più importanti della sua vita.
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MotoGP, le parole di Andrea Iannone
“Tornerò alla mia vita, da pilota – le parole di Iannone –. Altrimenti avrei già avviato altre attività, come una scuola ad esempio“. Infatti, Andrea scalpita di tornare alla sua passione di sempre: “Più passa il tempo e più cresce il desiderio di rimettermi in gioco. Voglio lasciarmi aperta la possibilità di tornare“. Inoltre, nella stessa occasione, ha affermato che “le Moto sono la mia vita” e che “sto male dentro a non poter correre in Moto e non mi passa“.
Oltre che del suo futuro, il pilota ex Aprilia e Suzuki ha ricordato alcuni momenti della sua carriera in MotoGP. In particolare, quando correva per la Ducati, che ha riportato alla vittoria durante il Mondiale 2016, dopo una lunga astinenza. “La Ducati mi è rimasta dentro – spiega –. Il primo colpo al cuore l’ho subito quando sono andato via, il secondo con la squalifica“. Perciò, per l’abruzzese, il periodo con il team di Borgo Panigale resta il migliore in assoluto: “In Ducati sono stati gli anni più belli“.
Infine, Iannone ha parlato anche del ritiro imminente di Valentino Rossi, che, secondo lui, è un’icona del motociclismo: “E’ l’eroe della mia generazione, ha ispirato tutti. Sognavamo di diventare come lui“. Perciò, una volta che il 46 si sarà ritirato definitivamente dalle corse, sarà un colpo per l’intero Motomondiale. “La MotoGP senza Vale non sarà mai più la stessa – sostiene –. Nessuno cancellerà la sua storia da leggenda. E’ scritta sulla pietra“.