Formula 1, Alonso sicuro: “Con loro potrei vincere il titolo”

Alonso si sente fortissimo nonostante i 40 anni. Il due volte campione del mondo di Formula 1 pensa che potrebbe puntare al titolo.

Alonso Fernando
Fernando Alonso (Getty Images)

Chi aveva dubbi sul livello di Fernando Alonso al ritorno in Formula 1 probabilmente ora non ne ha più. Nonostante i 40 anni, l’asturiano è ancora molto competitivo.

Il suo vero valore in pista è anche oscurato in parte dal fatto di guidare una monoposto come l’Alpine, che è nelle primissime file della griglia. Comunque con la vettura francese è riuscito a conseguire dei buoni risultati e nella classifica generale è davanti al compagno di squadra Esteban Ocon. In casa Renault si è lavorato molto in ottica 2022, quando ci sarà il cambio regolamentare, e l’auspicio di entrambi i driver è quello di fare un salto di qualità.

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F1, Alonso vincerebbe con Mercedes e Red Bull

Fernando Alonso
Fernando Alonso (Getty Images)

Alonso in un’intervista concessa a F1-Insider.com ha ammesso che se guidasse una Mercedes o una Red Bull potrebbe ambire al Mondiale: «Punterei su me stesso per la lotta al titolo. Se mi sento migliore rispetto al 2005 e 2006? Ho più esperienza. Conosco meglio ciò di cui ha bisogno la macchina per essere veloce. Inoltre ora riesco a gestire meglio la pressione e so prepararmi meglio ai weekend di gara».

Nel 2007 lo spagnolo ha perso il titolo per un punto a favore di Kimi Raikkonen, allora in Ferrari. Guidava per la McLaren e il clima nel team non era il migliore a causa della grande rivalità con Lewis Hamilton: «Oggi sarei più egoista. Sono stato troppo ingenuo, credevo troppo nella giustizia e nell’equità. Ero troppo buono con le persone. Mi sentivo solo in squadra, tutti pensavano solo a loro stessi».

Inevitabile domandargli anche della sua esperienza in Ferrari, quando per due volte fu beffato da Sebastian Vettel e dalla Red Bull all’ultima gara: «Nel 2012 fu fortunato a finire il GP con una macchina molto danneggiata. Entrambi abbiamo guidato la Ferrari, a volte ci siamo avvicinati e non ce l’abbiamo fatta. Forse la Ferrari non era ancora pronta per avere un campione del mondo nell’abitacolo. Ora hanno cambiato pianificazione. Puntano su giovani piloti e le aspettative sono meno alte. Si pensa nel lungo periodo, non nel breve termine».

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