Mick Schumacher tra i ricordi di papà Michael, il rapporto con i colleghi di Formula 1 e il sogno per la sua carriera
Ci sono le gare di papà Michael, viste e riviste. Poi c’è la Formula 1 che si sta godendo lui. Mick Schumacher non può che essere contento per aver debuttato nella classe regina anche se è stato un anno difficile considerata la scarsa competitività della Haas. Nonostante ciò il pilota tedesco è riuscito comunque a far vedere alcune delle sue qualità, mettendosi alle spalle quasi sempre il suo compagno di scuderia Mazepin. Il 22enne ripercorre il suo ambientamento nella F1 in un’intervista a ‘Il Giornale’ in cui si racconta e racconta anche un po’ del papà e del documentario Netflix uscito da poco: “E’ stato emozionante. Volevamo raccontare di come papà ha vinto con lavoro e sacrifici ma anche far conoscere l’uomo che c’è dietro al campione“.
Proprio l’essere figlio di Michael porta anche degli svantaggi: “Alcuni piloti sono più duri con me perché sono suo figlio – spiega Mick –. Non sanno che così facendo mi rendono un pilota migliore“. Tra questi non c’è però Sebastian Vettel che Schumacher jr considera un amico: “E’ una grande opportunità potergli chiedere qualsiasi cosa e avere i suoi consigli per guidare in F1 ma anche per altro“. Il tedesco spiega che con il pilota Aston Martin “parliamo anche di vita“.
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Mick Schumacher, il sogno del pilota: “Diventare campione del mondo”
Dal rapporto con Vettel, Mick Schumacher si sofferma anche sulle sue prestazioni. Il dodicesimo posto in Ungheria è indicato come il suo miglior risultato, ma nonostante sia spesso più veloce di Mazepin non è soddisfatto: “Finché non vincerò non lo sarò mai“.
Obiettivi chiari per il pilota proveniente dall’Academy Ferrari che non nega di avere un sogno davvero ambizioso: mettere un’altra volta il nome Schumacher nell’albo d’oro del mondiale di Formula 1. Il suo desiderio, infatti è “diventare campione del mondo“: “Corro per questo – spiega –. Non ci credessi non sarei qui“.