Redding rivela che voleva tornare in MotoGP e parla anche del ricambio generazionale nella categoria. Il pilota Superbike cita anche Dovizioso.
È durata meno di un anno la pausa di Andrea Dovizioso dalla MotoGP. Dopo aver lasciato la Ducati e aver svolto alcuni test con Aprilia, alla fine ha firmato con Yamaha.
Da Misano corre con il team Petronas SRT, assieme a Valentino Rossi. Nel 2022 sarà sempre con la squadra malese guidata da Razlan Razali, però essa prenderà il nome di RNF Racing. Una novità sarà anche il fatto che guiderà una M1 Factory e non una versione vecchia (la 2019) come in questa stagione. Va verso i 36 anni, ma il forlivese spera di togliersi ancora qualche soddisfazione in MotoGP.
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Redding sulla situazione in MotoGP: frecciata a Dovizioso
Scott Redding conosce bene il Motomondiale, ha corso in tutte le classi e in MotoGP è dove ha fatto peggio. Si è rilanciato in Superbike grazie alla Ducati, che ha creduto in lui quando pochi gli volevano dare fiducia.
Proprio lui è stato interpellato da Motosan per parlare di un eventuale ritorno in MotoGP, in caso di vincita del titolo SBK, ma non è possibilista: «Non penso. Ho provato a tornare indietro, ma mi dicono che sono troppo vecchio. Poi vedo tornare persone come Dovizioso… Io ho 28 anni, ormai lì ci sono piloti di 18-19-20 anni. Io a 28 sono considerato anziano. Quando ero in MotoGP non ero al meglio, negli ultimi tre anni qualcosa è scattato. Sono migliorato come pilota e come persona. Mi ero trovato al posto sbagliato nel momento sbagliato».
Redding a proposito del ricambio generazionale dei piloti in MotoGP ha fornito una risposta interessante: «Mi sembra folle mettere ragazzi così giovani. Serve un processo di apprendimento. Moto3 per due-tre anni, Moto2 uguale e poi sei pronto per la MotoGP. Adesso fanno un anno o due di Moto3, poi vanno in MotoGP. È una cosa poco sicura che ragazzi così giovani guidino queste moto: Man mano i vecchi escono e arrivano nuovi giovani, ma non arrivano le leggende. Quelle non ci sono più».