Il TBM Avenger è l’aereo del Triangolo delle Bermude ma anche quello dell’incredibile ammaraggio avvenuto qualche settimana fa al Cocoa Beach Air Show
Pochi aerei suscitano entusiasmo e curiosità come il Grumman TBM Avenger: perché le storie e gli aneddoti che riguardano questo monomotore a elica prodotto per l’aeronautica militare americana è un caso più unico che raro, che fa ancora notizia.
La storia del TBM Avenger è quanto meno singolare. Con gli Stati Uniti precipitati nel secondo conflitto mondiale dopo l’attacco a Pearl Harbour, la matina chiede uno sforzo importantissimo all’industria bellica. I mezzi aerei in forza alla US NAvy non sono adeguati. Il Douglas Devastator è obsoleto, è lento, ha poca autonomia. Impensabile affrontare uno sforzo bellico transoceanico con un mezzo del genere. Serve un caccia veloce ma potente, capace di difendersi se necessario, un aereo versatile che sia in grado di colpire obiettivi a terra senza essere pesante come un bombardiere e che non diventi bersaglio per i velocissimi Zero giapponesi.
Il presidente della repubblica americano Roosevelt in persona, sollecitato dall’allora ammiraglio Nimitz chiede alla General Motors di produrre un aerosilurante versatile: e di farlo in soli otto mesi. Il progetto viene affidato a Leroy Grumman che disegna un aereo apparentemente più tozzo e potente che agile: l’Avenger, il vendicatore. L’aereo che avrebbe fatto pagare ai giapponesi il prezzo di Pearl Harbour. L’aereo entra in servizio a tempo di record nel 1942: il suo esordio è alla Battaglia delle Midway dove l’Avenger si segnala per numerosi bersagli e affondamenti.
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L’Avenger risulterà decisivo a Guadalcanal, Rangoon ma soprattutto alle Marianne quando 250 aerei giapponesi vengono abbattuti, un colpo letale all’aeronautica imperiale. Equipaggiato con due potenti e pesanti siluri, l’Avenger diventa uno dei simboli del riscatto della marina e dell’aviazione statunitense. Fotografato, filmato, mostrato nelle sue azioni durante le proiezioni cinematografiche l’Avenger è uno dei grandi protagonisti soprattutto dopo l’affondamento delle portaerei giapponesi Musashi e Yamato.
Ma i tempi cambiano. E dopo la seconda guerra mondiale non c’è più spazio per un aereo del genere che diventa un costo da dismettere a vantaggio di jet e missili. Alcuni Avenger vengono usati per scopi turistici, addirittura per ‘bombardare’ le coltivazioni di mais. Oggi ce ne sono pochissimi: coccolati dai proprietari come un vecchio e glorioso cimelio, testimone di un’epoca dell’aeronautica ormai sepolto.
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Una curiosità molto bizzarra: il Grumman TBM Avenger ammarato era decorato con la stessa livrea e gli stessi simboli di un’altra flotta di Avengers storici. Cinque di questi aerei erano infatti scomparsi in modo molto misterioso, alla fine della seconda guerra mondiale, nel cosiddetto Triangolo delle Bermude.
L’episodio, documentato ma mai chiarito, avvenne il 5 dicembre 1945 a conflitto ormai concluso. Si tratta di degli incidenti aerei più gravi e irrisolti nella zona geografica ritenuta una sorta di ‘buco nero’. Nel ‘Triangolo’ molti altri aerei e diverse navi scomparvero senza lasciare traccia.
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L’Avenger è tornato d’attualità pochi giorni fa… Sono diventate virali in tutto il mondo le immagini di un ammaraggio di emergenza avvenuto in Florida sabato scorso durante il Cocoa Beach Air Show, uno degli spettacoli di aerobatica più amati e tradizionali del calendario di eventi aeronautici statunitensi. Il protagonista di quell’ammaraggio era proprio un meraviglioso Avenger allestito con una livrea molto particolare.
In onore delle persone scomparse e mai recuperate nel Triangolo delle Bermude, si parla di ben 27 persone a bordo di cinque diversi aerei, il TBM Avengers di Cocoa Beach aveva ricalcato le stesse identiche livree e grafiche.
Il Cocoa Beach Air Show si tiene ogni anno all’inizio della primavera e coinvolge alcune delle pattuglie aeree, militari e private, più estreme e spettacolari del mondo. Il contesto ideale tra oceano, sole, spiaggia con decine di migliaia di persone lungo tutta la costa che seguono le evoluzioni di splendidi aerei con il naso all’insù e il binocolo in mano. Mentre alcune centinaia di spettatori pagano centinaia di dollari per avere il proprio posto in prima fila nel campo di volo teatro delle evoluzioni.
Il programma quest’anno era a dir poco straordinario con mezzi meravigliosi: i Thunderbirds della US Air Force (le Frecce Tricolori statunitensi) che effettuano azioni acrobatiche con l’F-16. Ma anche un F-22 Raptor impegnato in figure estreme. E alcuni aerei storici di immenso valore come l’A10 Thunderbolt e il B-52, il bombardiere pesante storico della tradizione militare americana.
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L’Avenger protagonista dell’incidente era tornato in volo un anno fa dopo un lunghissimo restauro.
L’aereo era stato acquisito e restaurato dal VAC, il Valiant Airlift Command, un corpo speciale dell’Air Force americana che si preoccupa di restaurare e riportare in volo aerei di valore inestimabile e ormai disarmati. Ma le cose non sono andate secondo le aspettative.
L’Avenger doveva effettuare un passaggio radente con alcune figure di routine davanti al campo di volo. Ma all’improvviso un problema meccanico ha tolto potenza ai motori. Il pilota, con grande freddezza, si è allontanato dalle rotte degli altri aerei. Poi a poca distanza dalla costa è ammarato a una trentina di metri dal bagnasciuga davanti ai bagnanti esterrefatti. Una manovra tanto azzardata quanto riuscita. L’aereo si è appoggiato sul pelo dell’acqua, nessuno è rimasto ferito e dopo un paio d’ore il TBM Avenger è stato recuperato e riportato nell’hangar per le cure del caso.
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