Johann Zarco si è sottoposto a intervento chirurgico al braccio per sindrome compartimentale, ma potrà presto rientrare in pista.
Johann Zarco è stato sottoposto a intervento chirurgico al braccio destro per sindrome compartimentale presso il centro ospedaliero di Aix-en-Provence, in Francia. È stato lo stesso pilota a comunicarlo e ad aggiornare i suoi fan sulle sue condizioni cercando di rassicurare tutti e promettendo di poter essere ai nastri di partenza molto presto.
L’obiettivo del francese, come confermato anche dalla Ducati Pramac, è di poter essere ai nastri di partenza in occasione del Gran Premio di Austin in occasione del weekend del 1-3 ottobre.
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Johann Zarco operato al braccio per sindrome compartimentale: le parole del pilota
“Il chirurgo mi ha spiegato che dopo un intervento di questo tipo si può tornare in pista dopo una sola settimana. Questo è quindi il momento perfetto – sono state le parole del pilota -. La prima idea, invece, era di operarmi dopo Austin in modo tale da avere due settimane di riposo”.
Johann Zarco had a successful operation today for Chronic Exertional Compartment Syndrome (CECS or ‘arm pump’) at the Centre Hospitalier Pays d’Aix. He is expected to be fully fit again for the Austin Grand Prix, held from 1st – 3rd Oct. pic.twitter.com/kz5y4GfCDB
— Prima Pramac Racing MotoGP (@pramacracing) September 22, 2021
In questa stagione sono stati diversi i piloti che si sono sottoposti a un intervento chirurgico per questo motivo, ma per il francese si tratta di una situazione che non è così infrequente: “È importante fare analisi approfondite, il dolore potrebbe essere dovuto a un problema di rilassamento mentale con una nuova moto, proprio per questo non è interessante operarsi non appea compare il dolore. Se ti alleni di più fai diventare troppo grosso il muscolo, questo provoca il blocco di un nervo, che non fa passare il sangue e si sente il dolore“. A influire in questa situazione sono anche le moto a quattro tempi: “In questi casi non si fa più tanta percorrenza e si tende a usare più forza, ma la forza ha un limite”.
Ma un ruolo determinante lo avrebbe anche il fisico di un pilota, come ha indicato al francese il suo chirurgo: “Piloti piccoli come me e come Martin devono metterci tanta forza in più, proprio per questo anche lui ha avuto il mio stesso problema. Pecco Bagnaia, invece, ha braccia più lunghe, questo gli permette di ripartire meglio la forza e non si lamenta mai, così come Valentino Rossi” – ha concluso.