Con l’Algeria che ha smesso di venderla a luglio, si chiude l’era di una famosa tipologia di carburante
Addio alla benzina “rossa”. Quella che i meno giovani una volta mettevano nei loro motorini, come la Vespa o il Piaggio “Sì”. Era la benzina cosiddetta “Super“, che conteneva piombo ed era caratterizzata da colore rosso (almeno in Italia) della pompa al distributore. Nacque nel dicembre del 1921 in un laboratorio della General Motors a Dayton, nell’Ohio. Alla benzina fu aggiunta una piccolissima parte di composto di “piombo tetraetile”. Serviva per dare stabilità al carburante e migliorare le benzine dell’epoca, di qualità molto scarsa.
Da quel momento la “super” è diventata la benzina standard nel mondo, utilizzata per tutti i tipi di veicoli: dai ciclomotori agli aerei. Nei decenni, però, si scoprì che quel piombo era tossico. Ci sono voluti molti anni di studi e dimostrazioni scientifiche prima di appurare che malattie di ogni tipo erano favoriti dalla presenza di questa sostanza nell’aria. L’ONU definì la diffusione di queste sostanze tossiche “Una catastrofe”. Ma l’eliminazione della “super” fu molto lenta, iniziando a diventare significativa solo verso la fine del secolo.
Leggi anche – Benzina, consumi in rialzo: i motivi della ripresa nello studio Unem
Addio alla benzina “Super”: chiude l’ultimo stabilimento della “rossa”
E così che la “Super” è man mano sparita, lasciando il posto (In Italia nel 2012) alla “Verde”, ossia alla benzina senza piombo. Il nome era dovuto, anche in questo caso, alla colorazione delle pompe. Ma si creò l’equivoco che la benzina “verde” avesse un qualcosa di ecologico, cosa assolutamente falsa. Oggi la benzina verde (con ulteriori modifiche) è diventata lo standard, mentre la rossa ha finalmente cessato di esistere.
Leggi anche – Benzina, prezzo in calo: il costo del rifornimento a fine agosto
L’ultimo stabilimento aperto al mondo che la vendeva era in Algeria, ma ha chiuso a luglio. La notizia arriva dall’Unep, il programma delle Nazioni Unite per l’ambiente ed è stata riportata dal Corriere della Sera. La curiosità: nonostante “l’estinzione” sia ormai ufficiale, una piccola parte di benzina col piombo viene prodotta per le auto storiche ma anche per alcuni aerei di aviazione generale che ancora la utilizzano.