Moto GP

Valentino Rossi annuncia il suo futuro: la decisione ufficiale del pilota

Valentino Rossi oggi ha parlato in conferenza stampa dal Red Bull Ring di Spielberg per annunciare il suo futuro. Il mondo della MotoGP era in attesa.

Valentino Rossi (Getty Images)

Valentino Rossi ha deciso: nel 2022 non correrà più in MotoGP. Si ritirerà al termine del campionato MotoGP 2021. L’annuncio è arrivato oggi nella conferenza stampa effettuata presso il Red Bull Ring di Spielberg, dove il Motomondiale correrà in questo e nel prossimo weekend.

L’attuale pilota del team Petronas SRT si è così espresso: «Ho deciso di fermarmi a fine stagione. Questa sarà l’ultima metà stagione come pilota MotoGP. Momento difficile per me. Complicato dire che non correrò l’anno prossimo, ho fatto questo per circa 30 anni. La mia vita cambierà, è stato grandioso però. Mi sono divertito tanto e mi dispiace, perché avrei voluto correre altri 20-25 anni. Non è possibile purtroppo. Ci sono stati momenti indimenticabili che mi porterò sempre».

Valentino Rossi in conferenza stampa

Successivamente Rossi ha confermato di aver avuto difficoltà a decidere, ma è appagato dalla sua carriera: «Ho avuto una carriera lunga e ho vinto tanto. Ci sono alcuni momenti sono indimenticabili, di pura gioia. È stato difficile decidere, ma bisogna capire. Negli sport i risultati fanno la differenza, penso di aver preso la strada giusta. Avrei la possibilità di correre ancora in MotoGP con mio fratello e mi sarebbe piaciuto, però va bene così. Abbiamo ancora metà stagione e sarà difficile quando arriveremo all’ultima gara. Non posso lamentarmi della mia carriera».

Messaggio ai tifosi: «Ho sempre dato tutto, il massimo per stare al top. Un lungo viaggio. Ci sono fan nati quando ero in pista e arrivano in questo momento assieme a me. Ho avuto un incredibile sostegno. A volte è capire da capirlo anche per me, è sorprendente, ma mi rende orgoglioso. Ringrazio tutti i fan».

Quando ha preso la decisione e cosa farà l’anno prossimo: «Ho preso la decisione durante la stagione. All’inizio del campionato pensavo di continuare e dovevo capire se sarei stato abbastanza veloce. I risultati però sono stati inferiori alle aspettative. Gara dopo gara ho riflettuto. Futuro? Adoro correre con le auto e penso che farò questo nel 2022, ma è un processo in corso e non ci sono decisioni prese. Mi sento comunque un pilota e lo resterò tutta la vita».

Valentino crede che sia corretto optare per il ritiro ora: «Due anni fa e nel 2020 non ero ancora pronto a smettere con la MotoGP. Dovevo provarle tutte, ora sono in pace con me stesso. Non sono felice certamente. Ma anche se facessi un altro anno, ancora non sarei contento. Penso che questo sia il momento giusto. Nella seconda metà di stagione cercherò di dare del mio meglio».

Spiega perché non ha scelto di correre per la squadra VR46 in MotoGP: «Il mio team mi ha fatto un’offerta ufficiale. Ci ho pensato, era affascinante come idea perché c’è tanta gente che conosco. Avrei dovuto cambiare moto. Un bel progetto, ma se hai una sola stagione davanti ci sono tanti rischi».

Tre momenti sono topici nella sua carriera: «Tre campionati: quello del 2001 quando vinsi l’ultimo della classe 500, quello 2004 il primo con Yamaha e nel 2008 quando mi davano del vecchio perché non avevo vinto per due anni».

Si parla poi di eventuali rimpianti della sua carriera: «Non ne ho. Ad esempio correre con Ducati fu difficile perché non abbiamo vinto, però è stata una grande sfida. Pilota italiano su moto italiana. Avessimo vinto sarebbe stato storico. Mi spiace non aver vinto il decimo titolo, perché penso che lo meritassi. Ho perso due volte all’ultima gara, è andata così… Non mi posso lamentare dei risultati ottenuti nella mia carriera».

Tantissimi tifosi lo hanno seguito in questi anni e ne è orgoglioso: «La mia differenza tra me e gli altri piloti è questa. Sono riuscito ad avvicinare tante persone al motociclismo. Senza di me non avrebbero conosciuto il motociclismo. Ho fatto qualcosa che ha accesso le emozioni delle persone normali. Ne sono molto fiero. Ovviamente per la mia vita è più difficile, sei sempre sotto pressione e devi cambiare il tuo stile di vista. Io cerco di vivere normalmente».

Rossi ribadisce il suo ruolo avuto nel trascinare numerose persone ad appassionarsi al Motomondiale: «In Italia soprattutto tanta gente ha iniziato a seguire le moto con me. Come era successo con Alberto Tomba con lo sci. Questo è il risultato importante della mia carriera. Ho intrattenuto tante persone, che si sono divertite vedendomi nelle gare. È speciale che le persone mi riconoscano ovunque. All’inizio soffrivo di più l’impatto con la gente, ora riesco a gestire tutto meglio».

Si parla del suo eventuale futuro nelle corse automobilistiche: «Ho sempre amato le gare di auto. All’inizio correvo col go kart, perché mio padre in moto si era fatto male e le riteneva pericolose. Ho corso due anni con quelli, poi sono passato alle moto. Ma le auto sono nel mio cuore e negli anni ho fatto dalle gare. Non so il mio livello, non è quello che ho nelle moto. Se sei un vero pilota corri per vincere e fare bei risultati, non per divertirti. Mi piacerebbe correre la 24 Ore di Le Mans, ci sono tante gare in giro per il mondo».

Gli viene chiesto cosa lo abbia condizionato in negativo negli ultimi anni, in cui non ha avuto i risultati sperati: «Ci sono tanti fattori. Nel 2018 ero finito terzo senza vincere gare. Nel 2019 avevo iniziato bene, poi qualcosa è cambiato e non so cosa. L’anno scorso ero abbastanza forte all’inizio, ho fatto alcuni buoni risultati. Però verso la fine ho avuto problemi a restare coi migliori, il livello è molto alto e i piloti giovani sono sempre più forti. Quest’anno pensavo di poter essere più competitivo, cercherò di essere più forte nel resto del campionato».

Valentino spiega cosa gli mancherà della carriera da pilota MotoGP: «Mi mancherà allenarmi per raggiungere un obiettivo. Mi piace questa vita. Mi mancherà correre con una MotoGP e lavorare con il mio team nei weekend di gara. Mi mancheranno anche le ore prima della gara della domenica. Sarà difficile».

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MotoGP, quali opzioni per il futuro di Valentino Rossi?

Valentino Rossi (Getty Images)

Prima dell’attesa conferenza stampa è stato abbastanza facile individuare quelle che potessero essere le opzioni per il futuro di Rossi.

La prima era quella del ritiro, dato che il nove volte campione del mondo aveva spiegato più volte che avrebbe preso una decisione basandosi sui risultati. Osservando la prima parte di campionato MotoGP, è evidente che Valentino abbia avuto un rendimento deludente e ciò suggeriva inevitabilmente che si sarebbe ritirato. Correre senza fare risultati non è divertente per uno che una volta dominava o comunque lottava per le prime posizioni.

La seconda opzione era quella di continuare ancora un anno correndo con il suo team VR46 Racing, risalendo su una Ducati dopo il biennio fallimentare 2011-2012. Una strada che contemplava non pochi rischi, dato che non è facile essere competitivi montando su una nuova moto che è completamente diversa dalla Yamaha M1 che guida da molti anni.

L’opzione di restare ancora in sella a una Yamaha M1 non c’era, perché il team Petronas SRT non voleva continuare con il Dottore. Ha accettato di averlo in squadra per “imposizione” della Yamaha, però la collaborazione finora è stata disastrosa e il boss Razlan Razali nelle settimane scorse aveva già fatto intendere che non c’erano chance di vedere ancora Rossi con il team malese, che punta invece su giovani piloti da crescere e valorizzare.

Il 42enne pesarese nel 2022 potrebbe dedicarsi alle corse automobilistiche. Non è segreto la sua passione per le quattro ruote.

Matteo Bellan

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