La tappa di Londra di Formula E passerà alla storia per l’incredibile episodio che ha avuto per protagonista Lucas Di Grassi, squalificato dalla direzione gara
La bandiera nera esposta poco prima di quella a scacchi che gli sarebbe valsa la vittoria pesa sulla gara di Lucas Di Grassi e dell’Audi. E apre una questione che in termini di regolamento è ancora tutta da chiarire.
Formula E, caso Di Grassi: i fatti
In definitiva Lucas Di Grassi e la Audi, che sulla squalifica del proprio pilota ha presentato un ricorso, subito respinto, si appoggia su una piega del regolamento. Perché la Formula E tra i campionati di punta della FIA è l’unico che in regime di safety car non chiude la pit lane. Ma il regolamento sostiene anche che se si entra in pit lane la motivazione deve essere tecnica, e ci deve essere una sosta al proprio box. Di Grassi, entrato nella zona box che era ottavo, si è limitato a rallentare e ripartire per sbucare alla fine della corsia interna al primo posto.
Un episodio non diverso da quello che a Berlino lo scorso anno ha visto le due Mahindra passare dai box durante una bandiera gialla guadagnando qualche posizione.
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Il regolamento
Di Grassi ha approfittato di un giro lentissimo di safety car andando incontro a una squalifica molto tardiva, poco prima del traguardo quando ormai era primo e con un considerevole vantaggio.
Ma la sanzione inflitta a Di Grassi sarà l’ultima di questo tipo: perché già ieri sera i vertici di Formula E parlavano di cambiare definitivamente i regolamenti cosa confermata anche dal direttore della competizione Frederic Bertrand che pure sostiene che il regolamento è chiaro così com’è e non può essere interpretato in modo speculativo da team e piloti.
Alla squalifica di Di Grassi la commissione disciplinare della FIA/Formula E ha aggiunto una sanzione di 50mila euro alla Audi.