Fernando Alonso e gli obiettivi dell’Alpine: “Non lo possiamo fare”

Fernando Alonso e gli obiettivi dell’Alpine per il Mondiale di Formula 1: “Non lo possiamo fare” le parole del pilota

Fernando Alonso
Fernando Alonso (Getty Images)

Fernando Alonso è certamente l’arma in più dell’Alpine in questa prima parte del Mondiale di F1. Il pilota asturiano ha conquistato 17 dei 29 punti della scuderia francese nelle prime sette gare fin qui disputate e si prepara a rilanciare. I due anni di assenza dal circus non lo hanno arrugginito affatto, anzi; è tornato ancora più battagliero, come un vecchio leone pronto a mostrare ancora di cosa sia capace.

Le sue dichiarazioni, peraltro, mostrano come il progetto della Alpine sia a medio e lungo termine. “E’ un anno di preparazione per il futuro” ha spiegato confermando come la scuderia sia proiettata al 2022, anno in cui dovrebbe regalare una maggiore competitività. “In nessuna gara possiamo arrivare tra le prime quattro o cinque auto – ha ammesso – però continueremo a lavorare duro per migliorare le cose, sia al simulatore che ogni giorno in pista“.

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Fernando Alonso detta gli obiettivi

Fernando Alonso
Fernando Alonso (Getty Images)

Parole da leader quelle di Fernando, pronto anche alle ore piccole. “Dal paddock venerdì scorso sono andato via alle 22, siamo tutti sulla stessa barca e mi piace come siano positive le sensazioni, sia io che il Team siano felici“.

Il pilota spagnolo analizza poi le rivali della Alpine. “McLaren e Ferrari sono migliorate dalla prima gara e non credo possiamo raggiungerle anche se mai dire mai. Il campionato sarà interessante, ora siamo dietro ad AlphaTauri ed Aston Martin ma alcuni circuiti possono regalare di più. Lavoriamo per conquistare punti ad ogni GP ed essere meno irregolari“.

Sincero e realistico come sempre, Alonso non vede possibilità di grandi miglioramenti e soprattutto inserisce l’Alpine in un range ben definito. “In Qualifica lotteremo per accedere alla Q3, tra l’ottava e la 12ma piazza, mentre in gara si correrà per conquistare qualche punto. Poi è chiaro come vi siano opportunità come quelle di Baku, tra safety car ed incidenti che dovremo sfruttare“.

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