Formula 1

Johnny Herbert, che fine ha fatto il compagno di Michael Schumacher in Benetton

Cosa fa oggi Johnny Herbert, il pilota britannico che ha condiviso l’esperienza in Benetton con Michael Schumacher nel 1995.

Johnny Herbert, che fine ha fatto il compagno di Michael Schumacher in Benetton (foto Getty)

Johnny Herbert ha disputato 160 gran premi in Formula 1. Ha ottenuto tre vittorie e sette podi. Curiosamente, non è mai partito in pole position. Ha condiviso con Michael Schumacher l’esperienza alla Benetton, punto più alto di una carriera di tutto rispetto. Ma chissà che sarebbe successo senza l’incidente a Brands Hatch del 1989.

Andiamo con ordine, e cominciamo dall’inizio. Herber si è fatto notare da subito in Gran Bretagna. Ha vinto il campionato nazionale di kart del 1982 e il Formula Ford Festival del 1985 con la modesta Quest FF85. Due anni dopo, ha dominato la Formula 3 britannica con il team di Eddie Jordan.

A settembre di quell’anno, proprio a Brands Hatch, Herbert partecipa a una sessione di test. Guida la Benetton e vola. Impressiona molto più del titolare, Thierry Boutsen. Nigel Mansell, che gira con la sua Williams-Honda, chiede informazioni su quel debuttante che guida con la sicurezza di un veterano.

Sliding door: il grave incidente a Brands Hatch

Peter Collins gli vorrebbe affidare il posto accanto ad Alessandro Nannini per la stagione 1988, ma la famiglia Benetton preferisce fargli fare un anno in F3000. Comunque, nel 1988 Herbert ha un’altra occasione di mettersi in mostra. Un altro test, stavolta con la Lotus 100T a Monza. Il team chiuderà al quarto posto nel Mondiale costruttori con Satoru Nakajima e Nelson Piquet al volante. Ma le prestazioni di Herbert imbarazzano perfino il brasiliano tre volte campione del mondo.

Il suo passaggio in Formula 1 sembra ormai certo il 27 agosto 1988. A Brands Hatch si corre il gran premio di F3000. C’è anche Frank Williams, si dice con in tasca il contratto da fargli firmare.

Herbert parte in pole e resta in testa finché la gara viene interrotta. Alla ripartenza scivola terzo. Poi, lungo il rettilineo verso il Pilgrim’s Drop, la ruota anteriore destra di Foitek tocca la sua posteriore sinistra. La vettura di Herbert si schianta contro le barriere sul lato sinistro, carambola in pista e viene centrata da un’altra monoposto che la fa rimbalzare sul muro dal lato opposto.

Herbert ha una frattura al piede che appare subito gravissima. Si parla addirittura di amputazione. Non andrà così.

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Johnny Herbert, i grandi momenti in Formula 1

Peter Collins gli conserva comunque il posto promesso l’anno prima in Benetton. Herbert incredibilmente è presente al via della stagione. Zoppica, ma chiude quarto la prima gara in Brasile. Nannini, suo compagno di squadra, è solo sesto. Ma dopo sei gran premi, il team deve sostituirlo: non è ancora guarito del tutto.

Negli anni successivi, vincerà la 24 Ore di Le Mans al volante di una Mazda e otterrà ingaggi part-time con Tyrrell e Lotus. Qui, dove nel frattempo è arrivato come manager il suo mentore Collins, otterrà un nuovo ingaggio a tempo pieno da metà stagione nel 1991. Il suo talento si vede ancora, ma la poca affidabilità della macchina gli toglie la possibilità di prendersi grandi soddisfazioni.

Herbert resta alla Lotus, ormai ombra della grande scuderia che ha fatto la storia della Formula 1 ai tempi di Colin Chapman e Jim Clark, fino al 1994. Passa poi alla Ligier e infine torna alla Benetton, gestita allora da Flavio Briatore. Nel ’95 è per gran parte della stagione l’ombra di Michael Schumacher. Solo i suoi incidenti con Damon Hill a Silverstone e Monza gli consentono di conquistare le prime vittorie in Formula 1.

Herbert vive poi tre anni complessi alla Sauber, illuminati dal terzo posto a Monaco del 1996 ma appesantiti dall’incidente alla Sainte Devote l’anno successivo. Nel 1999 passa alla Stewart e ottiene un sorprendente terzo successo al Nürburgring. A fine anno, il team viene acquisito dalla Jaguar. Herbert rimane, chiude la stagione senza punti e dice addio alla Formula 1.

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Cosa fa oggi l’ex pilota Benetton

Johnny Herbert, in camicia rosa, in un’immagine di repertorio mentre intervista Gasly e Verstappen (foto Getty)

Johnny Herbert ha continuato a gareggiare e vincere dopo la Formula 1. Ha trionfato alla 12 Ore di Sebring del 2002, alla Petit Le Mans del 2003. Nel 2004, insieme a Jamie Davies, ha vinto le Le Mans Series con il team Audi Sport UK Team Veloqx R8. Ha anche festeggiato il successo nello Speedcar Championship del 2008.

Oggi racconta il mondo della Formula 1 per Sky Sports UK. Herbert, conosciuto per il suo stile pacato e per la sua espressione sempre sorridente, è uno dei componenti fissi del team che racconta le gare in diretta.

Con la sua esperienza da pilota, permette di comprendere i dettagli delle monoposto prima e dopo le qualifiche e le gare. Inoltre, realizza anche approfondimenti e interviste con i protagonisti del Mondiale.

Alessandro Mastroluca

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