Jorgensen, dal calcio al “primo amore”: il nuovo mestiere dell’ex giocatore

Dai campi di calcio a un mestiere del tutto diverso. L’ex calciatore della Fiorentina Martin Jorgensen ha ripreso il primo lavoro della sua vita

Martin Jorgensen
Martin Jorgensen (Getty Images)

Ha salutato il calcio e la Serie A, dove ha giocato con Fiorentina e Udinese, per mettersi al volante degli autobus. Questa la storia dell’ex trequartista danese Martin Jorgensen, che a “SportWeek” ha raccontato la sua nuova vita dopo aver appeso gli scarpini al chiodo. L’ex calciatore si è messo alla guida della sua azienda di famiglia, fondata dal bisnonno nel 1920. Un’attività che non ha mai potuto seguire perché impegnato nella carriera di calciatore.

Dopo il ritiro dai campi, la decisione di tornare alle origini. “È un lavoro che facevo già a 18 anni. Mi mettevo alla guida del bus per accompagnare i bambini a scuola – ha raccontato Jorgensen poi il pomeriggio mi allenavo”. Il danese ha raccontato che negli anni ’90 il calcio nel suo paese non consentiva di mantenersi, per questo aveva bisogno di lavorare.

Leggi anche – Covid: Autobus, Treno e Aereo, il confronto sul pericolo contagio sui mezzi

L’ex calciatore della Fiorentina ora guida gli autobus: “Il mio primo amore”

“Arrotondavo qualcosa aiutando mio padre, ma ho sempre voluto fare l’autista perché mi piaceva guidare il bus, mi rilassava e divertiva”. Però, il suo vero sogno era di diventare un calciatore professionista. Talento e piede “fino” che i tifosi di Udinese e Fiorentina, in particolar modo, hanno apprezzato. Quando si è trasferito in Italia Jorgensen ha dovuto “mollare” lo sterzo dei pullman e dedicarsi alla sua carriera.

Ma dopo 13 stagioni in Serie A, divise tra sette anni a Udine e sei a Firenze ha deciso di salutare il calcio giocatore. Appena ha smesso è tornato in patria, dove si è subito rimesso al volante dei suoi amati autobus e si è anche inventato un nuovo lavoro, vale a dire guida turistica e agente di viaggi. “Organizzo tour per visitare le nostre città. Ovviamente non manca mai la tappa allo stadio…”.

Change privacy settings
×