Ripercorriamo la carriera di Sete Gibernau, uno dei piloti che ha avuto una rivalità con Valentino Rossi in MotoGP.
Valentino Rossi ha avuto alcune importanti rivalità nel corso della sua carriera in MotoGP e una di queste è stata senza dubbio quella con Sete Gibernau. È durata poco, ma è stata abbastanza intensa.
Ci sono stati diversi duelli in pista e anche qualche tensione, come a Jerez nel 2005. Proprio quel celebre episodio fece degenerare i rapporti tra il pilota spagnolo e il Dottore. Da quel GP di Spagna il catalano ebbe un crollo rispetto alle due stagioni precedenti e di fatto finì anche la rivalità.
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Sete Gibernau, la carriera dell’ex pilota
Gibernau iniziò a correre stabilmente nel Motomondiale nel 1996, nella classe 250. Disputò la maggior parte della stagione con la Honda, ma nel finale si trasferì in Yamaha nel team del leggendario Wayne Rainey. Con la stessa squadra l’anno seguente passò in 500, dove all’esordio ottenne 56 punti e il tredicesimo posto finale in classifica.
Dal 1998 al 2000 corre nel team Repsol Honda, conquistando cinque podi e il quinto posto del 1999 come miglior piazzamento finale nel Mondiale. Nel 2001 si trasferisce in Suzuki nel team Telefonica Movistar affiancando Kenny Roberts junior. Vince a Valencia la sua prima gara in top class: finì il campionato con 119 punti e la nona posizione nella classifica generale. Rimane ancora Suzuki in quella è la prima stagione dell’era MotoGP, però non raccoglie risultati di rilievo.
Nel 2003 Fausto Gresini lo porta nel suo team e gli affida una Honda. La prima gara a Suzuka, chiusa in quarta piazza, fu uno shock perché ci fu il terribile incidente del suo compagno di squadra Daijiro Kato. Il giapponese morì dopo due settimane di coma per infarto cerebrale. Gibernau ereditò la sua RC211V Factory con la quale vinse il secondo GP disputato in Sudafrica, dedicando il successo a Kato. Si è ripetuto anche a Le Mans, Assen e Sachsenring, ottenendo anche altri sei podi e chiudendo secondo, dietro a Rossi di 47 punti, quel Mondiale.
La rivalità con Valentino si ripete nel 2004, quando conclude ancora secondo in classifica e con quattro vittorie all’attivo (Jerez, Le Mans, Brno e Losail). In Qatar è avvenuto un episodio che ha incrinato i loro rapporti. Dopo le Qualifiche la crew del Dottore, che si era qualificato ottavo, era andata in pista con lo scooter a “gommare” la piazzola di partenza. Il box di Gibernau segnala la cosa e all’italiano viene annullato il suo ottavo tempo, scala in ultima fila con Max Biaggi (penalizzato per lo stesso motivo). Domenica lo spagnolo vince la gara, mentre Rossi cade dopo pochi giri nel tentativo di rimontare.
Nel 2005 è ancora nel team Gresini, ma arriva Marco Melandri al posto di Colin Edwards (passato in Yamaha con Rossi) come nuovo compagno di squadra. La prima gara del campionato è a Jerez: all’ultimo giro Sete all’ultima curva è davanti, Valentino si butta dentro per superare l’avversario e c’è un contatto. Il catalano ha la peggio, finendo fuori pista, poi riuscendo comunque a rientrare e a concludere secondo al traguardo. Un sorpasso duro, ma non sanzionabile.
Gibernau sembra accusare il colpo, il suo campionato non procede con la costanza dei due anni precedenti. Non vince alcuna gara, colleziona ben sette ritiri e sale sul podio solo altre tre volte. Chiude in settima posizione il Mondiale, battuto nettamente sia da Rossi che da Melandri.
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Dalla rivalità con Rossi alla Ducati e ai ritiri
Nel 2006 Gibernau cambia, viene ingaggiato dal team ufficiale Ducati e diventa nuovo compagno di Loris Capirossi. Dopo tanti anni in Honda, non è facile per lui adattarsi alla moto di Borgo Panigale. L’inizio di campionato è complicato e a Montmelò avvenne un episodio ancora oggi ricordato.
Alla partenza della gara del GP di Catalogna, il pilota di Barcellona colpisce la moto di Capirossi e si innesca una brutta carambola che coinvolge anche altri rider, ad esempio Marco Melandri e Dani Pedrosa. Il catalano ha la peggio e deve saltare per infortunio le due corse successive. Ma quella manovra ha fatto male anche a Capirex, che era in lotta per il titolo ed ebbe problemi fisici che lo condizionarono anche nel successivo GP ad Assen, dove chiuse solo quindicesimo. Tanti punti persi per l’errore del teammate. A fine campionato hanno pesato.
Sete al rientro ottiene due quarti posti come migliori risultati e conclude tredicesimo in classifica con 95 punti. Un infortunio nel GP di Portogallo gli fa saltare l’ultimo appuntamento a Valencia. L’8 novembre in una conferenza stampa annuncia il suo ritiro, nonostante una buona offerta arrivata dalla Kawasaki.
A sorpresa nel 2009 torna in MotoGP guidando una Ducati del team di proprietà di Francisco Hernando. I risultati sono deludenti e salta due GP per infortunio. Inoltre, verso metà stagione la squadra abbandona la griglia a causa di difficoltà economiche. Sete è costretto nuovamente al ritiro.
Nel 2017 torna nel paddock MotoGP come consulente tecnico di Pedrosa. E nel 2019 rientra da pilota per correre nel nuovo campionato MotoE. Guida per il team Join Contract Pons, ottenendo un sesto posto in Austria come miglior piazzamento. Chiude con 38 punti e l’undicesimo posto in classifica, decidendo poi di dare l’addio definitivo alla carriera da pilota.
Nel 2020 è tra i commentatori della MotoGP sul canale Teledeporte. Quest’anno in un’intervista a La Gazzetta dello Sport ha rivelato di lavorare a un progetto lontano dal mondo delle corse, che riguarda temi di ampio respiro come la mobilità e le città.