Un’edizione funestata dal maltempo quella della 24 Ore del Nurburgring che ha costretto gli organizzatori ad alcune decisioni drastiche
Passerà alla storia come l’edizione più breve di una 24 Ore nella storia dell’Automobilismo. Si è chiusa con la vittoria di Kevin Estre, Michael Christensen e Matteo Cairoli su Porsche 911 GT3 la 24 Ore del Nurburgring, evento di punta della stagione endurance di automobilismo.
Nurburgring, 24 Ore ridottissima
Un’edizione davvero sfortunata quella del 2021 di quella che è considerata una delle gare più attese e amate del calendario WEC. Ma contro la violentissima ondata di maltempo che si è abbattuta per tutto il fine settimana in Germania, e non solo, non c’è stato nulla da fare. Prima una pioggia battente, poi una violentissima grandinata seguita da una bomba d’acqua.
Il Nurburgring è stato infine avvolto da una fittissima coltre di nubi che hanno reso impossibile la gara costringendo gli organizzatori a una sospensione cautelativa prima che facesse buio. Gara sospesa per tutta la notte e riprogrammata al mattino alle 7, quando per la verità le condizioni non erano molto migliori costringendo così gli organizzatori a una ulteriore sospensione.
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— ADAC RAVENOL 24h Nürburgring (@24hNBR) June 6, 2021
Tra ritiri e incidenti: l’ordine d’arrivo
Alla fine sono state necessarie ben 14 ore di sospensione: la gara è ripresa solo poco prima di mezzogiorno sotto una pioggia battente e in condizioni di visibilità appena accettabili. Dopo una riunione tra commissione e piloti si è deciso di partire: ma alla fine la 24 ore ridotta a dieci ore scarse e a 59 giri appena, la 24 Ore più breve della storia, di gran lunga più breve anche della edizione del 1992, anche quella funestata dal maltempo.
La vittoria della Porsche porta un tredicesimo successo alla scuderia di Stoccarda, il primo con Estre, Christensen e Cairoli al volante. Quarto pilota era Lars Kern, iscritto regolarmente al via ma costretto al ritiro a gara in corso a causa di un leggero malessere. Alla fine solo tre piloti al traguardo, più che sufficienti, considerando il ridotto numero di ore alla guida a causa della lunga sospensione.
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Tanti imprevisti
La vittoria della Porsche arriva dopo una sprint di tre ore e mezza che ha visto la vettura della Manthey Racing prevalere con poco meno di nove secondi di vantaggio sulla BMW M6 della Rowe Racing di De Phillippi, Tomzyk, Van der Linde e Wittman con la Mercedes GT3 di Gotz, Juncadella e dell’italiano Raffaele Maricello al terzo posto.
Inevitabilmente molti i ritiri: prima quello di Mercedes GT3 di Maro Engel protagonista di un brutto incidente quando era al comando, poi quello della BMW M6 di Catsburg, Edwards, Yelloly ed Eng, una delle superfavorite, a causa di problemi elettronici. Una volta al comando con Christensen, la Manthey Porsche di Christensen ha gestito le soste e il suo vantaggio senza ulteriori problemi. Ma non senza qualche motivo di tensione: come quando Estre evita un’auto in mezzo alla pista transitando a tutta velocità sul green, o quando Christensen effettua un doppio sorpasso a rischio sfiorando un tamponamento…
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