Dopo la squalifica a 15 anni da tutte le competizioni FIA di Luca Corberi, il pilota kart coinvolto in una rissa avvenuta sul circuito di Lonato nell’ottobre scorso si decide per l’appello
In un primo momento aveva accettato la squalifica, dichiarando che non avrebbe mai più corso in vita sua. Ma in un secondo momento Luca Corberi ci ha ripensato e ha presentato un appello nei confronti della squalifica a 15 anni comminata dalla FIA ad aprile.
Luca Corberi, i fatti
Gli episodi risalgono alle Finali Mondiali di Kart che si sono tenute nell’ottobre scorso sul circuito internazionale di Lonato. Durante una delle gare dopo un contatto con Paolo Ippolito, Luca Corberi esce di pista danneggiando il suo kart. É a quel punto che rientra in pista con lo splitter del suo kart lanciandolo contro l’avversario che stava transitando proprio in quel momento.
A gara conclusa nel parco chiuso la situazione degenera con una vera e propria rissa che coinvolge anche altre persone tra le quali Marco Corberi, il padre del rider, uno dei gestori dell’impianto.
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L’iter delle sentenze
La magistratura apre un’inchiesta il cui iter processuale è ancora in corso. La sentenza sportiva è molto più rapida. Radiazione per Luca e Marco Corberi da parte di ACI Sport, mentre la FIA il 19 aprile scorso aveva sancito una squalifica a 15 anni per il pilota, alleggerendo quella che era la richiesta della procura sportiva di un ban a vita.
Anche se in un primo momento Corberi aveva dichiarato di non voler più correre, in un secondo tempo ci ha ripensato: e ha presentato appello. Proprio ieri il Tribunale Federale della FIA ha fatto sapere che esaminerà la richiesta del pilota di Kart nella riunione in programma il 22 giugno. La procedura prevede dunque una nuova sentenza con la quale il tribinale federale dell’automobilismo sportivo potrebbe cancellare, ridurre o addirittura appesantire la sentenza già pronunciata due mesi fa.