Non inizia nel modo migliore il mese di giugno per gli automobilisti: il prezzo benzina fa registrare l’ennesimo aumento, il massimo da due anni.
Non si ferma l’aumento del prezzo della benzina, che prosegue in modo ormai quasi intinterrotto da mesi. Una situazione che non fa che preoccupare non solo gli addetti ai lavoratori, ma anche le tante famiglie che sono stremate dal lungo periodo di restrizioni e che stanno lentamente provando a tornare alla normalità. In modalità self la verde è così disponibile a quasi 1,6 euro al litro (1,599 euro), la quota massima raggiunta negli ultimi due anni. Non va comunque molto meglio nemmeno per chi dovesse avere l’esigenza di fare rifornimento di gasolio, arrivato a una media di 1,458 euro al litro. Per il Diesel, infatti, si tratta del massimo da febbraio 2020.
Ormai da tempo le associazioni che operano per tutelare i consumatori hanno lanciato l’allarme su una situazione che sta diventando insostenibile. Ancora una volta, infatti, a farne le spese sono i cittadini. L’Osservatorio Nazionale di Federconsumatori ritiene che quello che si sta verificando sia una speculazione, frutto anche delle riaperture. Ora che infatti tutti si muovono di più e senza particolari limitazioni, la domanda cresce e, con essa, anche il prezzo. “La benzina ora dovrebbe avere un costo più basso di almeno 12 centesimi rispetto alla situazione attuale“. Il riferimento è, inevitabilmente, alle accise che continuano ad avere un ruolo determinante.
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Massimiliano Donà, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, ritiene che ad avere influito sull’ennesimo aumento del prezzo della benzina sia stato anche il ponte del 2 giugno. Complice l’allentamento delle misure restrittive, infatti, sono stati in tanti a lasciare le proprie città e a spostarsi per trascorrere qualche giorno di relax lontano da casa. Questo ha comportato però l’ennesimo salasso per gli automobilisti. La situazione è apparsa evidente il 4 giugno: in cinque mesi fare un pieno di verde è costato 7 euro e 88 centesimi in più. Nel caso del gasolio, invece, il rialzo è stato pari a 6 euro e 93 centesimi. Si tratta rispettivamente di un di un +10,9% e del +10,5%.
Determinante è stato però anche la crescita dei costi delle materie prime. Si è registrato infatti un incremento delle quotazioni del greggio, che hanno un effetto diretto sulle spese da sostenere quando si effettua un rifornimento.
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