Alpinestars, marchio della tuta di Quartararo, ha rilasciato un comunicato per chiarire lo stato della tenuta da gara del pilota a Barcellona.
Per Fabio Quartararo l’ultima gara di Barcellona non è andata affatto secondo le previsioni. Era partito dalla pole position ed era anche il favorito alla vittoria, invece ha chiuso giù dal podio.
Due penalità da 3 secondi ciascuna lo hanno fatto retrocedere dalla terza alla sesta posizione. La prima per un taglio curva, la seconda per aver corso gli ultimi giri con la tuta aperta. Su quest’ultimo fatto si sono aperti molti dibattiti, anche perché non era ben chiaro cosa fosse successo. Com’era possibile che una tenuta del genere si fosse aperta durante la gara come sostenuto dal pilota? Ovviamente sono stati fatti i controlli necessari.
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Alpinestars, celebre azienda di abbigliamento motociclistico e anche la stessa che ha prodotto la tuta di Quartararo, ha pubblicato una nota ufficiale tramite il proprio profilo Twitter e ha voluto fare chiarezza:
«Dopo la gara di domenica al Circuit de Barcelona-Catalunya, il team Alpinestars Racing Development ha avviato un’indagine sull’integrità della tuta di Quartararo. In seguito a una prima analisi è stato riscontrato che la tuta era normalmente funzionante, tutte le cerniere e le chiusure erano perfettamente funzionanti. Compreso il Tech-Air Airbag Syestem, intatto e funzionante, che non si è attivato durante la gara. Questa è stata una prima valutazione, da approfondire una volta che la tuta sarà nel laboratorio della sede Alpinestars dove verranno effettuati tutti i test e le analisi per capire ancora meglio».
L’azienda, dunque, smentisce che vi sia stato un problema alla tenuta da gara del pilota Yamaha. Non è stato riscontrato nulla, anche se comunque verranno effettuate ulteriori analisi per una disamina ulteriormente completa.
Quartararo, intervistato da Marca, ha anche ammesso che sarebbe stato giusto esporre la bandiera nera con conseguente squalifica quando stava correndo con la tuta aperta: «Difficile ammetterlo, ma sarebbe stata giusta la bandiera nera. Mi sono messo in pericolo. Considerando anche quanto successo a Dupasquier, sarebbe stata la cosa corretta da fare. Sono stato fortunato».
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