Festeggia in questi giorni il suo 53esimo anno di messa in onda il telefilm dedicato al Tenente Colombo, uno dei polizieschi più amati di sempre interpretato da Peter Falk
“Mi chiamo Columbo, tenente Columbio”. Lo ripete quasi ossessivamente più volte nel corso dei primi due episodi della serie pilota Peter Falk, il protagonista di uno degli sceneggiati polizieschi più famosi di sempre.
In Italia il tenente Columbo è diventato Colombo, e questo ha portato a qualche piccola confusione in fase di adattamento e di traduzione ma, di fatto, il personaggio non cambio mai. Pochissimi conoscono il suo nome di battesimo: Frank. E anche se in Italia, sostanzialmente, fu uno degli ultimi paesi a decretare il successo del personaggio interpretato da Peter Falk, ancora oggi, a 53 anni di distanza dalla prima messa in onda del primo episodio, per tutti gli italiani l’investigatore della Polizia di Los Angeles si chiama Colombo.
Il personaggio dalla fantasia dei due autori, gli scrittori Richard Levinson e William Kink ma deve moltissimo a Peter Falk. L’attore trovò alcuni spunti personali per calarsi nei panni del tenente tali da renderlo unico, inimitabile.
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Colombo è goffo, trasandato, estremamente sbadato, con tante piccole manie. Un mozzicone di sigaro mezzo fumato mezzo mangiato sempre in tasca, un bloc-notes bisunto sul quale prende appunti, una moglie che chiama sempre da qualche telefono pubblico ma che non si vede mai e alla quale, di solito, comunica di aver risolto l’ennesimo caso. Fu Peter Falk a scegliere un lungo impermeabile grigio, macchiato e stropicciato come l’elemento distintivo del suo abbigliamento. Un trench dalle cui tasche il poliziotto tira fuori qualsiasi cosa, persino delle uova sode che spuntano in un paio di episodi per l’esigenza di “uno spuntino veloce”.
Anche l’auto del tenente Colombo, una vecchissima Peugeot 403 cabrio del 1959, fu scelta personalmente da Peter Falk. L’attore la vide nel parcheggio degli Universal Studios, la compagnia conglomerata che produceva il telefilm, tra molte auto abbandonate. Una macchina vecchia, sporchissima, decisamente malandata: praticamente un rottame.
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Quando Falk la scelse l’auto non si metteva nemmeno il moto. Ci vollero due settimane per renderla in condizione di girare qualche scena e quasi tre mesi per farle fare il suo primo inseguimento, che si conclude con una gran botta contromano della luce.
Peter Falk adorava quella macchina: quando, alcuni anni dopo la fine della serie, l’attore fu invitato a ritirare una laurea honoris causa parlò di quella Peugeot 403 cabrio come si parla di una vecchio zia, molto amata: “Ci ha dato alcuni problemi durante le riprese, i primi giorni in cui avremmo dovuto girare non funzionava mai – ha raccontato l’attore – ma poi è stata una compagna di lavoro fedele e divertente. È diventata subito un segno distintivo del tenente Colombo. La Peugeot ci ringraziò e me ne regalò due. Perché pur essendo un’auto estremamente popolare negli Stati Uniti nessuno l’aveva promossa quanto me il nostro telefilm. Quelle due Peugeot Cabrio le ho ancora, e ogni tanto le uso…”
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Peter Falk è scomparso nel 2011 a 84 anni: e un paio d’anni prima di morire ancora girava con le sue Peugeot 403 Cabrio che, contrariamente a quelle del suo personaggio, erano tirate a lucido e senza una ammaccatura.
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Famosa una delle frasi più celebri del telefilm, che il poliziotto dedica proprio alla sua auto quando un ragazzo nell’episodio “Porto nella tempesta” prende in giro il tenente e la sua auto. Colombo risponde con una frase che oggi è diventata meme: “Ho percorso più di 100mila miglia con la mia macchina, se tu ti prendi cura di lei, lei si prenderà cura di te”.
La Peugeot 403 Cabrio del tenente Colombo fu venduta per errore durante un’asta dagli Universal studios e solo dopo lunghe ricerche, venne ritrovata in Ohio. Comprata a quattro soldi da un collezionista di auto d’epoca che non sapeva nemmeno che quella fosse una delle auto più famoso del mondo. É ancora viva e marciante, pezzo pregiato di una collezione privata.
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