Nella bozza del Decreto Sostegni bis non è previsto alcun rifinanziamento per gli incentivi Auto. Una scelta inaspettata per le associazioni di categoria.
Il settore autombilistico è stato certamente uno di quelli che ha pagato maggiormente pandemia. Sono state tante le persone che avevano in programma di cambiare la propria vettura prima che ci fosse il lockdown, ma che hanno poi desistito. Chi pensava che un ulteriore aiuto alle aziende potesse arrivare con nuovi incentivi è destinato però a rimanere deluso. Nella bozza del Decreto Sostegni Bis, che sta per essere approvata dal governo, non è infatti previsto un rifinanziamento per i veicoli che rientrano nella fascia di CO2 tra 61 e 135 g/km (vetture con motori a benzina, gasolio, gas o ibridi non ricaricabili).
Una scelta inaspettata, che non può che generare malcontento negli addetti ai lavori. L’ultima tornata di aiuti, pari a 13 milioni di euro previsti nella Legge di Bilancio, sono infatti stati esauriti in breve tempo.
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No a nuovi incentivi Auto: l’amarezza delle assiociazioni di categoria
Non è comunque esclusa al momento la possibilità di un ulteriore rinnovo degli incentivi Auto, che potrebbe comunque avvenire esclusivamente con un emendamento ad hoc. Il tempo per correre ai ripari ci sarebbe: almeno formalmente, infatti, i sostegni che sono già esauriti scadrebbero il 30 giugno 2021.
Anfia, Unrae e Federauto hanno voluto esprimere con una nota ufficiale la propria amarezza per la decisione presa dall’esecutivo guidato da Mario Draghi: “Questo è un periodo di profonda difficoltà per gli italiani, in cui gli incentivi stavano facendo da stimolo per effettuare acquisti di modell più sostenibili, oltre che per dare un contributo alle perdite pesanti subite dal settore auto a causa della pandemia. Non poter contare su nuovi incentivi rischia di frenare il percorso virtuoso intrapreso proprio perché pone fine ai sostegni per l’acquisto dei modelli più venduti. Abbiamo dimostrato quali siano stati gli effetti positivi degli incentivi alla rottamazione in termini di sostegno al mercato fortemente penalizzato dalla crisi nel corso degli incontri avuti recentemente con i Ministeri competenti. Questi hanno consentito inoltre di rdurre il numero di vetture più obolete nel parco auto in circolazione. Una situazione che ha permesso all’ambiente di risparmiare decine di migliaia di tonnellate di CO2“.
Le associazioni si augurano quindi che il governo possa al più presto prendere consapevolezza della situazione e correre ai ripari: “Le previsioni di mercato per il mese di maggio sono allarmanti (-30% rispetto al 2019). L’ecobonus per la fascia 61-135 g/Km, e per i veicoli commerciali ha permesso di far ripartire un settore che dà lavoro a un milione di persone. Ci auguriamo che, in fase di conversione del Decreto Sostegni-bis, le misure in vigore possano essere prorogate e rifinanziate in maniera sostanziosa”.