Formula 1

GP Monaco, Senna contro Prost: dieci anni da dominatori

Dal 1984 al 1993, solo Ayrton Senna e Alain Prost hanno vinto il GP Monaco. Il brasiliano vanta il record di successi nel Principato

Gp Monaco, Senna contro Prost: dieci anni da dominatori

Il giovane Ayrton Senna sulla modesta Toleman vola sul bagnato. Mette paura al grande Alain Prost, insidia il suo primo posto. E’ un annuncio, e insieme un’epifania. La sintesi di tutto quello che sarebbe stato. E’ il preludio del finale del GP Monaco 1984, interrotto con il brasiliano vicino al sorpasso e al possibile primo posto.

La rimonta sognata e fermata per quella che ha sempre percepito come un’ingiustizia si può leggere a posteriori come il manifesto di un campione straordinario eppure incompiuto, di una storia dai contorni magici e dal brusco finale.

Ma quella gara suona anche come l’annuncio di un passo a due che sarebbe durato un decennio. Perché dal 1984 al 1993 sulle stradine di Montecarlo dove si incoronano i principi della Formula 1 avrebbero vinto solo loro.

Il Professore Alain Prost si impone anche nel 1985 anche perché Michele Alboreto, al volante della Ferrari, prima scivola sull’olio dopo un incidente fra Nelson Piquet e Riccardo Patrese, poi fora una gomma passando su un detrito.

Il francese domina anche l’edizione 1986, con una delle sue migliori esibizioni di dominante superiorità. Senna chiude solo terzo, staccato di 53 secondi. Sarà anche l’ultimo gran premio di Elio De Angelis, morto nei successivi test privati per la Brabham sul tracciato francese del Paul Ricard.

Il 1987 è l’anno della prima vittoria di Senna. Un successo storico, quello ottenuto sulla Lotus-Honda, il primo per una monoposto con le sospensioni attive in Formula 1. Il brasiliano beneficia della fortuna che aiuta i grandi e gli audaci. Si ritirano infatti Mansell, al 30mo giro, e Prost, a due tornate dalla fine: traditi entrambi dal motore. Ma il meglio deve ancora venire.

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Il giro “mistico” e l’errore: Senna al GP Monaco 1988

Senna al GP Monaco 1988

Da un pilota come Senna, che ha ammesso di aver visto Dio a lato di una curva, ci si può aspettare di tutto. Ma nessuno avrebbe immaginato di vederlo guidare come nel mitico giro in qualifica al GP Monaco 1988.

A parità di macchina, su un tracciato strettissimo con le traiettorie obbligate, stacca Prost di un secondo e 427 millesimi. Un’eternità. Il francese è sbigottito, non riesce a capire come e dove abbia preso tutto quel vantaggio.

“Mi sembrava di guidare come in un tunnel, mi sentivo in un’altra dimensione – commenta Senna che poi rientra ai box e non gira più per tutta la sessione -. Ero certo di essere andato oltre le mie capacità”.

La gara procede sullo stesso copione per 67 giri, in cui Senna accumula un vantaggio di quasi un minuto su Prost. Un tesoretto che chiunque altro avrebbe amministrato. Senna no. Continua a spingere, chiede troppo a se stesso. Pagherà il peccato di superbia andando a sbattere sulle barriere al Portier. Prost ringrazia e trionfa, per l’ultima volta al GP Monaco.

Senna non si perdonerà mai quell’errore, il più bruciante della carriera. Ma dall’anno successivo fino al 1993, il suo ultimo gran premio nel Principato, imporrà un dominio totale e inimitabile.

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Ayrton da record, battuto Graham Hill

Nel 1989, i compagni di squadra Prost e Senna arrivano a Montecarlo nel peggior clima possibile. Il francese accusa il brasiliano di essere un disonesto per non aver rispettato un accordo interno al team nel precedente GP San Marino. “Fra noi due è tutto finito, da questo momento è come se fossimo in due squadre diverse” annuncia Prost. Senna lascia parlare la pista, e trionfa con oltre 50 secondi di vantaggio nonostante un problema al cambio.

L’anno successivo, Prost deve ritirarsi per la rottura della batteria a metà gara. Senna vince per la seconda volta di fila davanti a Jean Alesi e Gerhard Berger, gli unici piloti a pieni giri.

Il 1991 è l’anno peggiore di Prost in Ferrari. A Monaco è già ai ferri corti con Cesare Fiorio, che sarà licenziato due settimane dopo. I il feeling con la 642 non migliorerà di certo nel corso dell’anno. Senna, sempre più “Magic”, completa il poker a Monaco. Vince per la quarta volta a Montecarlo e conquista le prime quattro gare della stagione. “Mi hanno detto che è una specie di record, che nessuno ci era mai riuscito” commenta dopo la gara.

Il trionfo più entusiasmante resta quello del 1992, perché segnato dal duello finale con Mansell. Il Leone resta in testa fino a otto giri dalla fine, ma deve rientrare ai box perché un dato ha danneggiato il cerchione di una ruota. La sosta è lunga, e rientra in pista alle spalle di Senna.

La Williams del britannico è nettamente la macchina più veloce. Mansell è furioso nel suo tentativo di rimonta, prova a farsi vedere negli specchietti ad ogni curva. Ma Senna si difende da campione e riesce a stargli davanti, all’arrivo, per 215 millesimi.

Il dominio di Senna al GP Monaco si chiude nel 1993. Nonostante un cambio gomme problematico, si impone davanti a Damon Hill e batte il record di vittorie nel Principato del padre Graham. “Se mio papà fosse vivo” gli dice il britannico, “verrebbe a farti i complimenti”. L’omaggio più bello per il re di Monaco.

Alessandro Mastroluca

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