Ferrari al GP Monaco da outsider: cosa cambia sulla monoposto

Le novità aerodinamiche della Ferrari che si candida a ruolo di terza forza del Mondiale per il GP Monaco

Ferrari novità GP Monaco (foto Getty Images)
Ferrari novità GP Monaco (foto Getty Images)

La Ferrari sta mostrando un rendimento decisamente incoraggiante. in Spagna, al Montmelò, la SF21 si è rivelata superiore anche alla McLaren nel terzo settore, il più lento del tracciato spagnolo. Un’indicazione preziosa in vista del GP Monaco, sullo strettissimo tracciato cittadino che rappresenta la presenza più affascinante e anacronistica della stagione.

L’obiettivo realistico per la Rossa è la riconquista del ruolo di terza forza del Mondiale. Buona parte delle forze del team, ha ammesso Laurent Mekies, si stanno concentrando allo sviluppo del progetto della monoposto per la stagione 2022.

Ma quanto fatto alla vigilia del Mondiale 2021 e gli aggiornamenti via via portati sulla SF21 funzionano. La Ferrari è una monoposto con molta più trazione meccanica e meno drag della SF1000.

Soprattutto, come ha notato anche Paolo Filisetti sulla Gazzetta dello Sport, è una monoposto bilanciata fra avantreno e retrotreno, che manifesta un comportamento prevedibile e ripetibile in curva. Di fatto, è più stabile e più guidabile della vettura deludente dell’anno scorso, che ha pagato difetti di progettazione oltre a una power unit con troppo poco “power” rispetto alla concorrenza.

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Ferrari, ala “minimal” per il GP Monaco

In vista del GP Monaco, la Ferrari sceglie la strada della continuità. Funziona la sospensione posteriore, ridisegnata intorno alla nuova scatola del cambio per cui la scuderia di Maranello ha speso i due gettoni consentiti per lo sviluppo della monoposto. E’ uno dei fattori che alimenta l’equilibrio complessivo della SF21, perché ottimizza il carico dal fondo vettura e consente una superiore trazione meccanica in uscita dalle curve lente.

Probabilmente non si vedranno aperture o feritoie aggiuntive per dissipare il calore. Durante le prove al Montmelò, infatti, la Ferrari ha anche testato nelle libere una carrozzeria molto bassa al posteriore, poi non utilizzata in qualifica né in gara.

L’analisi dei dati ha messo in evidenza che la versione tradizionale del telaio consente permette di mantenere su livelli ottimali le temperature delle gomme e nella zona del cofano motore, senza dover aggiungere sfoghi per il flusso d’aria.

Anche nel weekend del GP Monaco sono destinati a rimanere, dunque, il fondo con il profilo ad arco davanti alle ruote posteriori, insieme ai sei profili verticali che aiutano a deviare verso l’esterno il flusso d’aria.

Non è da escludere, infine, un’ulteriore test per l’ala posteriore dal profilo minimale vista nelle libere a Barcellona, che avrebbe dato riscontri molto incoraggianti.

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