Riviviamo i successi al GP di Monaco di Michael Schumacher al volante della Ferrari. Il tedesco è uno dei più vincenti su questo tracciato
Anacronistico e per questo affascinante, il GP Monaco arriva da un’altra epoca. Per un weekend, la Formula 1 torna all’antico, a una stagione in cui erano le corse ad andare in mezzo al pubblico e non i tifosi a dover inseguire la passione per la velocità su circuiti spesso artificiosi.
A Montecarlo, fra curve strette e barriere a tripla lama, ogni vittoria si conquista, si merita. Non tutti i campioni hanno vinto qui. Ma l’albo d’oro racchiude il meglio del motorsport.
Ayrton Senna è il re del GP Monaco, con i suoi sei trionfi. Cinque volte Graham Hill ha alzato il trofeo assegnato per la prima volta nel 1929, ispirato all’Art Deco.
I suoi cinque trionfi, come altrettanti gioielli sulla corona di una carriera unica per successi e versatilità, sono rimasti un record nella Formula 1 dal 1969 al 1993.
Dopo Senna, li avrebbe eguagliati Michael Schumacher, che è anche il pilota Ferrari più vincente a Montecarlo. In rosso, ha ottenuto tre delle sue cinque affermazioni sul tracciato più glamour del circus.
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Michael Schumacher al GP Monaco, la prima vittoria in Ferrari
May 16, 1999 – At the Monaco GP Michael Schumacher won ahead of Irvine and Hakkinen #ForzaMichael #redseason pic.twitter.com/8m3phpVzOV
— Scuderia Ferrari (@ScuderiaFerrari) May 16, 2015
I primi due successi sulla strettissima pista del Principato, il tedesco li ha ottenuti con la Benetton nel 1994 e nel 1995.
Il primo in Ferrari è speciale. Si corre l’11 maggio 1997, nel cinquantesimo anniversario dell’esordio nelle corse della Scuderia Ferrari con una 125S a Piacenza. Quella di Schumi è una vittoria di squadra, di strategia. Il tedesco parte in prima fila dietro la Williams di Heinz-Harald Frentzen. Ma il tedesco e il compagno di squadra Jacques Villeneuve si schierano con le gomme da asciutto nonostante una pioggia sottile ma fitta.
Schumacher opta per il muletto su cui ha montato le gomme intermedie, da bagnato. L’ha deciso lui, e il team ha seguito, assecondato la sua intuizione.
“Ho guardato il cielo mentre mi avviavo verso la griglia, e ho pensato che avrebbe potuto piovere più forte. Perciò all’improvviso ho deciso di prendere la seconda macchina con le intermedie – racconterà dopo la gara -. Mi ha sorpreso vedere le due Williams con le slick, e un po’ mi ha anche preoccupato. Avrebbero potuto anche avere ragione loro”.
Invece, l’intuizione di Schumacher è giusta. Frentzen e Villeneuve pattinano in partenza e soffriranno per tutta la gara, perché pioverà sempre più forte.
Cavalca praticamente da solo per tutta la gara, con l’unico brivido di un “dritto” alla Sainte-Devote a nove giri dalla fine. Dopo la gara, a Maranello i tifosi scendono in piazza. Partono i caroselli, tra bandiere e campane che suonano a festa.
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Un trionfo da record e l’ultima doppietta
Due anni dopo, Schumacher replica. Ed è anche questo un trionfo speciale. Il 16 maggio 1999, la Ferrari firma la prima doppietta della stagione e la prima in assoluto con le gomme Bridgestone.
Il tedesco si impone davanti a Irvine, conquista il 35mo successo in carriera e il sedicesimo da quando guida una Ferrari. Con questa vittoria, supera una leggenda come Niki Lauda nella classifica dei migliori piloti di Maranello. “Non avevo mai visto niente del genere” ammette l’austriaco.
Passano altri due anni e Schumacher si impone di nuovo, per l’ultima volta. Parte ancora secondo, dietro la McLaren di Coulthard che però si spegne poco prima del via per un problema al launch control. Lo scozzese partirà ultimo e arriverà quinto.
Schumacher trionferà davanti a Barrichello e all’ex compagno di squadra Eddie Irvine, nel frattempo passato alla Jaguar.
La Ferrari non regnerà più nel Principato fino al 2017, fino alla prima doppietta del Cavallino nell’era della Formula 1 ibrida, firmata Vettel-Raikkonen.