Il rapporto che lega Alfa Romeo e Arma dei Carabinieri dura ormai da 70 anni: consegnata la prima delle nuove Giulia Radiomobile. Le vetture presentano dotazioni speciali per poter operare in modo sicuro e affidabile.
Alfa Romeo e l’Arma dei Carabinieri portano avanti con reciproca soddisfazione un binomio che dura ormai da 70 anni. E’ da allora, infatti, che le “Gazzelle” presentano il marchio della casa automobilistica italiana e continueranno ancora a farlo. Nelle ultime ore presso il Centro Stile di Torino, sede del nuovo quartier generale Alfa Romeo, è stata così consegnata la Giulia Radiomobile 2.0 turbo 200 CV con cambio automatico a 8 rapporti in livrea blu istituzionale. La vettura sarà utilizzata da parte del personale delle Tenenze e delle Stazioni dei Carabinieri per il controllo del territorio.
All’appuntamento, in rappresentanza dell’azienda, non hanno voluto mancare il Presidente del Gruppo Stellantis N.V., John Elkann, il CEO di Alfa Romeo, Jean-Philippe Imparato, l’Italy Country Manager di Stellantis, oltre a Santo Ficili, il Comandante dell’Arma dei Carabinieri, Teo Luzi, il Comandante della Regione Carabinieri Piemonte e Valle d’Aosta, Aldo Iacobelli e il Comandante Provinciale Carabinieri di Torino, Francesco Rizzo.
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Alfa Romeo e Arma dei Carabinieri: un rapporto sempre più forte
Le nuove Alfa Romeo Giulia che sono state consegnate compongono una flotta composta da ben 1.770 esemplari. Si deve risalire al 1951, ben 70 anni fa, per ricordare quale sia stata la prima Alfa Romeo consegnata all’Arma dei Carabinieri: la 1900 M “Matta“. Solo dodici mesi più tardi è nata la “Gazzella“: la berlina 1900. Il termine “Gazzella ha un significato ben preciso: questa vuole essere, infatti, una vettura scattante, pronta a intervenire in tempi rapidi in caso di necessità, ma allo stesso tempo affidabile. A raccoglierne l’eredità negli anni ’60 è stata poi la Giulia, che riusciva a coniugare una duplice esigenza: prestazioni al top, ma allo stesso tempo sicurezza garantita per chi si trovava a bordo.
Un modello come la Giulia ha rappresentato la risposta migliore per i cambiamenti che il corpo ha iniziato ad affrontare in quel periodo. I carabinieri, infatti, hanno iniziato a utilizzare gli apparecchi radiotelefonici collegati alle Centrali Operative, che sono stati ritenuti idonei per rispondere in tempi rapidi a goni intervento che erano chiamati a eseguire.
Nel corso degli anni sono poi arrivati modelli altrettanto resistenti e sicuri. Basti pensare ad Alfa Romeo Alfetta, Alfa Romeo 90, Alfa Romeo 75, Alfa Romeo 155, 156 e 159. Più recentemente ha fatto il suo debutto la Quadrifoglio, ritenuta l’esempio più tangibile dell’evoluzione del marchio.
Particolare attenzione è stata rivolta agli allestimenti dell’auto, scelti proprio per soddisfare al meglio le esigenze del’Arma. A bordo è così possibile trovare elementi importanti quali Parabrezza blindato (livello B4) e cristalli laterali e lunotto antisfondamento (anteriori antiframmentazione), porte anteriori blindate con protezione piedi scendenti, cellula detenuto unipersonale (permette un terzo equipaggio), portagiubbotti antiproiettili presenti nell’abitacolo porta tonfa e paletta, radio in posizione centrale in modo tale da poter essere utilizzata facilmente da entrambe le persone che si trovano in viaggio.
Chi desidera fare un salto indietro nel tempo alla scoperta della sinergia instaurata negli anni tra Alfa Romeo e Arma può visitare il Museo di Arese. Qui è presente una sezione dedicata “Alfa Romeo in Divisa” inaugurata il 24 giugno 2020, in occasione del 110° anniversario di fondazione dell’azienda.