Valentino Rossi ha ammesso di avere un problema con le gomme nella stagione appena iniziata, ma vuole migliorare. Spiega anche l’approccio di Munoz.
Se il trend continuerà ad essere quello delle prime quattro gare, per Valentino Rossi sarà inevitabile optare per il ritiro. Prestazioni e risultati all’inizio di questo campionato MotoGP 2021 non sono al livello atteso.
Sono in molti a pensare che il Dottore debba dire basta a fine stagione, vederlo annaspare nelle ultime posizioni è brutto. È un nove volte campione del mondo e una leggenda del Motomondiale, meriterebbe una chiusura di carriera migliore. La realtà dice che il 42enne pesarese non è sufficientemente veloce e decidere di continuare a gareggiare anche nel 2022 rischia di essere un ulteriore azzardo.
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Valentino Rossi, il lavoro con Munoz e il problema gomme
Rossi ha indicato nelle gomme Michelin uno dei problemi che gli impediscono di essere sufficientemente competitivo, anche se ammette che sta a lui migliorare visto che tutta la griglia è nella stessa situazione: «Penso che questi pneumatici siano troppo morbidi – riporta Speedweek – e quindi forse necessitano di uno stile di guida leggermente diverso o di un assetto differente. Proveremo a lavorarci su. Alla fine le gomme sono uguali per tutti e gli altri riescono a farcela».
Il pilota del team Petronas SRT deve lavorare su stile di guida e assetto per essere più efficace sulla M1. A 42 anni non è semplice cambiare il modo di guidare la moto, però ha voglia di impegnarsi con la sua squadra per uscire dalla difficile situazione che sta vivendo. Servono dei cambiamenti per fare risultati positivi.
Valentino ha avuto modo di spiegare anche come sia cambiato il modo di lavorare nel suo box da quando ha David Munoz come capotecnico: «È diverso da quando c’era Galbusera, con il quale guardavo moltissimo i dati e anche quello che facevano gli altri piloti Yamaha. Sapevo molto di più sul setup. Munoz mi ha detto di concentrarmi maggiormente sulla guida. Il suo modo di lavorare è differente. Non so esattamente cosa venga fatto sulla moto a livello di assetto, o almeno ne so di meno rispetto al passato».
Il nove volte campione del mondo è sempre stato molto attento ai dati, però l’ingegnere spagnolo lo ha invitato a essere più focalizzato sulla guida. Un consiglio che gli ha dato anche Wilco Zeelenberg, team manager Petronas SRT.