Esattamente 46 anni fa Lella Lombardi conquistò non solo il rispetto e l’ammirazione dei suoi colleghi uomini, ma anche i punti del Mondiale Formula 1, unica donna a farlo
Era il 27 aprile 1975: la RAI era l’unica rete nazionale e la TV a colori era la grande novità, anche se erano ancora pochissime. Il commentatore del Mondiale di Formula 1 era Mario Poltronieri.
Lella Lombardi in Formula 1
La Formula 1 corre in Spagna, al vecchio Montjuic. Il calendario è ancora molto rigido, il format è ben lontano da quello di oggi. Le auto sono un’anima meccanica che di elettrico ha lo stretto necessario e di elettronico non ha assolutamente nulla. Lella Lombardi, nata nella bassa alessandrina, quarta figlia di un macellaio, è l’unica donna del circus. Guida da quando è una ragazzina. Costante, aggressiva, veloce, puntigliosa nel set-up della macchina, attentissima a rubare il mestiere ai meccanici prima ancora che ai colleghi piloti.
Dopo una bella gavetta nei kart fa bene in Formula 3 e benissimo in F850 dove ottiene ben sei vittorie. Corre nella Ford Mexico in Inghilterra e si guadagna una macchina per la Formula 1. Fa il suo esordio a Brands Hatch con una Brabham BT42 senza qualificarsi. L’anno dopo firma per la March.
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Un mezzo punto d’onore
Al Montjuic va in scena un gran premio drammatico. Le regole e le misure di sicurezza erano lontanissimi dagli standard di oggi. In una delle corse più drammatiche di sempre nella storia della Formula 1 la Hill di Rolf Stommelen finisce tra il pubblico e uccide quattro persone. Gara sospesa.
C’è una lunghissima discussione se riprendere o meno. Ma alla fine i piloti non ne vogliono sapere e anche gli organizzatori dell’evento decidono che l’unica scelta di buon senso è chiudere la gara al 25esimo giro, al momento dell’incidente. All’epoca andavano a punti i primi sei: e la sesta è proprio lei, Lella, cui assegnano mezzo punto in classifica perché il gran premio non si era concluso come previsto. Sono passati 46 anni e nessun’altra donna è mai riuscita a fare altrettanto.
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Le donne in Formula 1
Ci sono state diverse donne che si sono affacciate alla Formula 1 ma con scarso successo. Prima di Lella c’era stata Maria Teresa De Filippis, cinque presenze in prova e tre partenze in griglia con la Maserati, nel 1958. Con Lella anche la britannica Divina Mary Galica provò con insistenza a trovare un contratto, ma senza riuscirci: per la delusione lasciò le corse e si dedicò esclusivamente allo sci battendo il record di velocità sì, ma sul chilometro lanciato in discesa libera…
Dopo Lella toccò a Desiré Wilson con la Williams, poi a Giovanna Amati con la Brabham ma nessuna delle due arrivò mai alla griglia di partenza. Più recentemente è stata Danica Patrick a chiedere con insistenza una macchina, ma l’occasione non arrivò mai.
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L’eredità di Lella
Lella Lombardi, scomparsa dopo una breve malattia a nemmeno 51 anni, conserva quel mezzo punto che è una porta aperta per tutte le donne che vogliono diventare pilota. Tre anni in Formula 1, sedici presenze, 12 qualificazioni alla griglia di partenza con Brabham, March e Williams.
Tenace, schiva e di poche parole, Lella diventò un simbolo per il paddock, rispettata al punto da permettersi il lusso di trattare a muso duro alcuni dei grandi protagonisti dell’epoca James Hunt e Niki Lauda che di lei disse… “quando uno ha il suo talento, uomo o donna, che differenza fa? Ma la differenza c’è, ed è ingiusta”.