Ferrari, la strana storia della F50 con doppio proprietario: vale 1,7 milioni di euro. Sequestrata al confine tra Canada e Stati Uniti, era sparita a Imola nel 2003
E’ stata ribattezzata come la Ferrari di nessuno, o per meglio dire di troppi. Questo perchè la F50 in questione appartiene contemporaneamente a due proprietari, tanto da costringere il tribunale a stabilire chi abbia effettivamente ragione. La sua storia affonda le radici in Italia, per la precisione ad Imola, e si sviluppa negli Stati Uniti, al confine con il Canada. L’ufficio del procuratore del distretto occidentale di New York, ha intentato un’azione civile per dirimere una volta per tutte la vicenda. La F50 molto rara, risalente al 1996, con un valore stimato di 1,7 milioni di euro, era stata rubata a Imola nel 2003.
Con soli 17.000 chilometri percorsi, è stata spedita dal Quebec in Florida nel dicembre del 2019, acquistata da un collezionista di auto sportive. Gli ufficiali della US Customs and Border Protection (la dogana) hanno notato qualcosa di anomalo al punto di sbarco a Buffalo, nello Stato di New York.
Durante la loro ispezione hanno visto che la targa con il numero di identificazione del veicolo era coperta con una sostanza nera simile al catrame. Il tutto li ha insospettiti e portati ad indagare in modo più approfondito. Dopo aver contattato la Ferrari e il National Insurance Crime Bureau, sono riusciti a risalire alla storia originaria.
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Il modello sarebbe stato rubato nel marzo 2003 da un parcheggio dell’Hotel Dontello di Imola, facendo perdere le sue tracce per tutti questi anni.
Il proprietario dell’epoca ha fornito tutti i documenti che attestano come l’auto fosse stata acquistata un mese prima del furto per circa 260.000 euro.
Uno degli anelli mancanti della storia è come la F50 sia arrivata in Canada, finendo poi per essere acquistata da un collezionista della Florida. Nel dicembre del 2019 la Ferrari è stata pagata poco più di un 1,4 milioni di dollari. Ovviamente il nuovo proprietario non aveva idea che la supercar aveva una provenienza dubbia.
Adesso spetta al tribunale di Buffalo stabilire a chi spetterà il possesso della “Rossa”, che nel frattempo è tenuta sotto custodia dagli ufficiali della dogana. A breve arriverà l’ardua sentenza.
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