Durissima sanzione da parte della FIA nei confronti di Luca Corberi, il pilota di kart che dopo essere uscito di pista in una gara a Lonato aveva reagito aggressivamente causando un incidente e una rissa
Le immagini di quanto accaduto nell’ottobre scorso al circuito bresciano di Lonate Pozzolo erano diventate virali e avevano suscitato una reazione durissima in tutto il mondo dell’automobilismo sportivo.
Della questione avevano parlato anche molti piloti di Formula 1 che rivedendo il video di quanto accaduto a Lonate, avevano chiesto una punizione esemplare. E la punizione è stata ufficializzata ieri da parte della FIA: 15 anni di squalifica per Luca Corberi, il pilota 23enne della che durante le finali mondiali della Categoria KZ aveva reagito con violenza dopo essere uscito di pista.
Corberi aveva scagliato parte della carena del suo kart contro uno dei suoi avversari ancora in corsa, Paolo Ippoliti, scatenando poi una furiosa rissa anche nel parco chiuso al termine della gara. Rissa che aveva coinvolto anche il padre del pilota.
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Sulla questione era stata aperta un’inchiesta anche da parte della magistratura ordinaria il cui provedimento è ancora in corso. Ma il tribunale internazionale della FIA ha deciso di usare il pugno di ferro. Indipendentemente dalla decisione di Corberi di ritirarsi per sempre da tutte le competizioni, chiedendo scusa pubblicamente per il suo comportamento. L’indagine sportiva si conclude con un ban di quindici anni.
Bocciata la tesi difensiva di Corberi che aveva chiesto l’annullamento del procedimento sportivo proprio perché era in corso anche un indagine della giustizia ordinaria, citando un caso simile avvenuto nello sci di fondo, dopo che un atleta aveva aggredito in corsa un avversario.
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Il divieto preclude a Luca Corberi di prendere parte a eventi di sport motoristici organizzati direttamente o indirettamente dalla FIA o dall’ANS. Escluso l’esercizio di qualsiasi ruolo agonistico o ufficiale all’interno della Federazione. Il tribunale sportivo FIA ha sottolineato l’importanza del provvedimento “una delle sanzioni più gravi che il tribunale possa imporre” è scritto nel dispositivo della sentenza; e che “una sanzione di 15 anni è adeguata e proporzionata perché la sanzione riflette la gravità dei fatti e il concreto rischio provocato per uno qualsiasi dei piloti in gara”.
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