L’Unasca chiede che gli esami di scuola guida possano svolgersi regolamente anche nei territori collocati in “Zona Rossa”. I ritardi si stanno accumulando in modo pesante.
Vivere in un territorio che è stato collocato in “Zona Rossa” comporta importanti limitazioni negli spostamenti, ma ritenute necessarie per cercare di ridurre i contatti che possono portare a nuovi casi di Covid-19. È infatti consentito uscire di casa solo per “motivi di salute, lavoro e necessità”, che devono comunque essere giustificati tramite autocertificazione. Tra le attività che stanno subendo gli effetti delle restrizioni ci sono anche le autoscuole, che hanno subito importanti cali nei guadagni.
Proprio per questo le scuole guida in collaborazione con gli Studi di consulenza automobilistica UNASCA hanno inviato una richiesta all’VIII Commissione del Senato. affinché gli esami possano tenersi regolarmente anche nelle aree in cui il rischio epidemiologico è ritenuto più alto.
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Esami di guida anche in “Zona Rossa”: la richiesta dell’UNASCA
La situazione che ormai da mesi si trovano a vivere le autoscuole non può più essere sottovalutata, come ha messo in evidenza il segretario nazionale Unasca Emilio Patella. “Anche nelle ‘Zone Rosse’ gli esami di guida devono svolgersi ed essere garantiti. In una situazione di emergenza come questa sarebbe bene che agli esaminatori venga riconosciuto un ruolo professionale dedicato. Ora, invece, sono chiamati a svolgere anche altri compiti all’interno degli Uffici della Motorizzazione”.
Il problema non può più essere sottovalutato proprio perché gli esami arretrati sono ormai numerosi, con il rischio che i fogli rosa consegnati ai ragazzi possano scadere senza che loro possano avere sostenuto l’esame per prendere la patente.
In occasione dela sua audizione in VIII Commissione del Senato Patella ha ricordato la necessità di due provvedimenti già annunciati lo scorso anno: l’introduzione degli esami quiz da remoto e la possibilità di sfruttare gli esaminatori in quiescenza.