Formula E, com’è fatta una monoposto: materiali, tecnologia, costi

Formula E, guida completa alle monoposto. Come è fatta una Gen2: telaio e materiali, motore e potenza massima, costi.

Formula E, com'è fatta una monoposto (foto Getty)
Formula E, com’è fatta una monoposto (foto Getty)

Nella Formula E, il cuore della competizione è la parte elettrica del motore, non l’aerodinamica della monoposto. Per questo, i telai appaiono da questo punto di vista appaiono più semplici, nonostante le linee avveniristiche. Tutti i team gareggiano con lo stesso telaio, fornito dall’italiana Dallara, a cui ogni scuderia applica il proprio motore.

Anche per la stagione iniziata a febbraio, che è ancora denominata 2020-21, si gareggia con le monoposto Spark SRT05e, ovvero la cosiddetta “Gen 2”. E’ stata rimandata l’introduzione della “Gen2 EVO”, mentre dal 2022-23, con il nuovo regolamento tecnico, in Formula E si correrà con le “Gen3”.

Rispetto alla prima generazione di monoposto, quelle attualmente impegnate nella competizione per vetture elettriche hanno abbandonato il biplano. Dunque, non c’è più la doppia ala anteriore che si vedeva nelle prime edizioni.

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Formula E, le dimensioni delle monoposto


Il telaio delle monoposto di Formula E è realizzato in un materiale composito a nido d’ape con fibra di carbonio. Dal punto di vista del design, spiccano muso più largo, raccordato con le pance, e un’ala a forma di freccia.

Le ruote anteriori sono completamente carenate, le fiancate risultano molto scavate ai lati dell’abitacolo. Manca una vera e propria ala posteriore, sostituita da due semi-profili sulle ruote.

Tutti utilizzano le stesse gomme Michelin, con cerchi da 18 pollici e con scanalature. Sono diverse, dunque, dalle slick utilizzate in Formula 1. Negli e-Prix, inoltre, non sono previste soste ai box per il cambio gomme.

Ogni vettura di Formula E è lunga 5,16 metri, larga 1,77, e alta poco più di un metro (1050 mm). Il passo è di 3,1 metri, il peso minimo di 900 chili compreso il pilota e il pacco batterie.

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Il pacco batteria e la potenza massima

Su questo elemento, ovvero sulle batterie, i team di Formula E non possono intervenire. Si tratta di uno degli elementi standard, uguali per tutti. Le realizza la McLaren Applied Technologies.

Ogni batteria, caricata all’inizio della gara, è in grado di immagazzinare 54 kWh di energia. E si può ricaricare in gara con la cosiddetta frenata rigenerativa, ovvero un meccanismo di recupero dell’energia cinetica.

Con la frenata tradizionale, questa viene trasformata in calore attraverso l’attrito tra pastiglia e disco del freno. Sulle macchine elettriche il motore si trasforma in alternatore, quando si rallenta o si agisce sul pedale del freno, e la riconverte in energia elettrica.

Non a caso il sistema frenante, fornito dalla Brembo, è il cosiddetto “brake by wire”, per cui il meccanismo di frenata è gestito elettronicamente.

Anche la potenza massima è definita dal regolamento: 250 kW in qualifica, 200 kW in gara. Durante gli e-Prix, si può anche aumentare, per brevi periodi, fino a 235 kW con l’attack mode e a 225 kW con il fanboost, il bonus per il più votato dai tifosi. Le vetture di Formula E possono così raggiungere i 280 km/h di velocità massima.

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Come funziona il motore elettrico

Formula E, la serie per monoposto a motore elettrico (foto Getty)
Formula E, la serie per monoposto a motore elettrico (foto Getty)

Il regolamento impone anche precisi limiti nella realizzazione delle sospensioni anteriori, mentre lascia più libertà per quelle posteriori perché siano integrate meglio con il sistema di powertrain.

Qui, nel combinato disposto del motore elettrico, dell’inverter e del cambio, si concentrano gli spazi di libertà dei singoli team. E’ nella ricerca sui motori che in Formula E ci si gioca la vittoria.

Un motore elettrico, nella sua struttura base, è formato da uno statore (la parte statica, formata da bobine di rame) e da un rotore (la parte in movimento, in cui si trovano i magneti). Funziona a corrente alternata, motivo per cui serve l’inverter che possa trasformare quella continua all’interno della batteria.

Come ha ricordato nel 2019 Daniel Abt, allora pilota del team il team Audi Sport ABT, l’abitacolo di una Formula E è decisamente stretto.

Si guida con due soli pedali, acceleratore e freno, che richiedono più forza rispetto a quanto avviene su una normale auto. Come nelle monoposto di Formula 1, il volante permette di gestire una serie di configurazioni attraverso il display e la complessa rete di pulsanti presenti.

Anche in Formula E, infine, è stato introdotto l’Halo, il dispositivo di sicurezza che ha avuto un ruolo fondamentale nel salvare la vita a Romain Grosjean in occasione del pauroso rogo a Sakhir.

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Formula E, quanto costa una monoposto

Per gestire tutto questo complesso meccanismo alla base della vettura, è necessario un software. Anche in questo caso, ogni scuderia sviluppa il proprio, spesso altrettanto determinante per la corsa al titolo.

In questo, il budget di ciascun team può fare la differenza. Per rendere la competizione equa, in ogni caso, il regolamento impone un costo massimo per ogni monoposto, che comprende tutte le parti standard del telaio e del motore. Il costo massimo non può superare gli 817.300 euro.

 

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